Il segno più di questa settimana va alla fantasia dei corridori: la quarantena di Abu Dhabi ha messo in luce una qualità che non è affatto scontata in chi è abituato a pedalare per ore sempre in sella alla stessa bicicletta. Dal salto delle valigie alla bicicletta umana i ragazzi messi in quarantena negli Emirati Arabi se ne sono inventate di tutti i colori per far passare il tempo.
Il segno meno, invece, va proprio agli Emirati Arabi: avranno pure petrodollari e palazzi dorati ma nel gestire l’emergenza, vera o presunta che fosse, hanno dimostrato di essere meno attrezzati di noi italiani.
Tra tamponi sbagliati e nomi trascritti in maniera imprecisa a rimetterci sono state le tante persone rinchiuse ad Abu Dhabi per giorni senza avere una risposta concreta. Prima o poi anche all’UCI una riflessione sul significato di questo calendario così tanto globalizzato dovranno pur farla: forse è arrivato il momento di escludere, almeno dal World Tour, quei Paesi che al momento non sono in grado di garantire la sicurezza, l’incolumità e la libertà di atleti e staff.