In questa primavera che sembra stregata per il mondo delle due ruote avrebbe dovuto celebrarsi un evento fondamentale per il futuro del nostro movimento. Parliamo dell’inaugurazione del Velodromo di Treviso la cui apertura era stata fissata proprio per i primi mesi di quest’anno.
Per una volta, però, nel rinvio del vernissage della struttura di Spresiano non c’entra il coronavirus: a venire meno nella scorsa estate è stata la ditta incaricata della costruzione del velodromo, la Pessina Costruzioni che ha depositato al Tribunale di Milano la richiesta di concordato in bianco.
Un’opera da 30 milioni di euro, iniziata nell’autunno del 2018, da realizzare con la formula del project financing, che avrebbe dovuto dare vita ad un velodromo con 6.000 posti a sedere, gestito per 50 anni dalla stessa ditta costruttrice e che, invece, ha visto il proprio destino incrociarsi con quello di altri cantieri.
Già a fine 2018 era noto che il gruppo non versava in buone acque ma una serie di appalti importanti, tra cui anche quello relativo alla costruzione del velodromo trevigiano, avrebbe dovuto rimettere in carreggiata il colosso milanese dell’edilizia.
Così, invece, non è stato. I lavori per la realizzazione dell’ospedale di La Spezia, da soli, hanno causato una perdita di circa 40 milioni di euro per la Pessina costruzioni, la cui esposizione totale sarebbe arrivata a 110 milioni di euro, costringendo patron Pessina a rivolgersi alla sezione fallimentare del Tribunale di Milano.
Ora il futuro dell’opera passa attraverso le decisioni del Tribunale di Milano che proprio nei giorni scorsi ha ammesso al concordato in bianco con continuità aziendale la Pessina Costruzioni e ha fissato per il 18 giugno prossimo il termine entro cui consegnare la proposta concordataria.
Una proposta che dovrà essere vagliata ed accettata dai creditori in vista dell’udienza del prossimo 14 luglio. Un passaggio fondamentale se si vuole evitare il fallimento e il conseguente blocco definitivo dell’opera. Tocca quindi alla Pessina Costruzioni convincere i propri creditori con un piano che preveda la continuazione dei lavori per reperire le risorse necessarie a saldare i fornitori. E tra le opere da realizzare quanto prima, per poi passare all’incasso, potrebbe esserci proprio il Velodromo di Spresiano.
Sul tema il Presidente Renato Di Rocco ha aggiunto: “Abbiamo ricominciato a dialogare su un’opera di vitale importanza per il nostro movimento. Il 13 febbraio scorso la Pessina srl ha avuto l’approvazione dell’ammissione al concordato in continuità. Un deliberato del tribunale di Milano del quale l’azienda ne ha preso atto a metà marzo. E quindi da adesso l’impresa costruttrice può ricominciare a ripensare a quello che è un piano economico-finanziario che riguarda il gruppo Pessina, con i lavori e i cantieri che sono stati fermati anche per il momento contingente legato al coronavirus. Vi dirò di più. Io ho già inviato all’Uci, e ribadito anche in occasione dei Mondiali di Berlino in pista che si sono disputati ai primi di marzo, la richiesta di organizzare i mondiali su pista nel 2024 proprio all’interno della struttura trevigiana”.
A far buon gioco al rinvio dei lavori è arrivato anche il rinvio delle Olimpiadi. “La Pessina con la Federazione non ha mai avuto problemi. I finanziamenti ci sono. Non appena la ditta sistemerà alcune cose al proprio interno, nel rapporto con i creditori, potrà contare fin da subito anche su di noi. Noi siamo pronti. Anzi io presumo che i lavori possano già partire a fine estate e inizio autunno. In sei mesi si potrebbe davvero entrare con i primi allenamenti e finalizzare la preparazione in vista delle Olimpiadi che sono state spostate a luglio del prossimo anno. Cadrebbe tutto a pennello”.