Un calendario ridotto e decisamente intasato quello diramato ieri dall’UCI che ha regalato le nuove date degli eventi World Tour e ha fatto scattare le reazioni.
Da RCS Sport hanno commentato con qualche mal di pancia viste le numerose concomitanze con il Giro d’Italia: “La pubblicazione del calendario da parte dell’UCI è un importante passo in avanti che certamente aiuterà tutte le realtà coinvolte a riprogrammare la stagione. È il frutto di un lungo lavoro che, come mai prima, ha visto il coinvolgimento di istituzioni, organizzazioni, squadre e di chi a diverso titolo ha dato il proprio contributo a questa non semplice scelta. Per salvaguardare l’importante patrimonio delle corse ciclistiche e mantenerle vive si è dovuto fare qualche sacrificio anche considerando il breve arco temporale all’interno del quale si potevano inserire tutte le corse della stagione. Abbiamo fatto una serie di proposte alternative che a nostro giudizio avrebbero limitato alcune sovrapposizioni di calendario. Queste proposte non sono state recepite. Riteniamo comunque questo risultato importante per la ripartenza, soprattutto in questo momento, vista la drammatica situazione sanitaria che sta colpendo tutti i settori della nostra vita.”
Più accondiscendente il Presidente federale Renato Di Rocco, nonché Vice Presidente UCI: “Vista l’emergenza provocata dal coronavirus ed il blocco disposto in molti Paesi del Nord fino al 31 agosto, era praticamente obbligatorio concentrare tutti gli eventi in appena tre mesi. La scelta aziendale di RCS di garantire al Giro quattro settimane è stata garantita. Era inevitabile che si creasse una sovrapposizione con la Vuelta vista la ridotta disponibilità di date e l’alto numero di gare da riposizionare. Mi pare che sia un buon calendario anche quello femminile con il nostro Giro Rosa, oltre alla novità della Parigi Roubaix donne. Per quanto riguarda il nostro Paese, ora possiamo lavorare sui calendari delle altre discipline e delle altre categorie della strada. Siamo logicamente contenti che la stagione internazionale si apra da noi, ma la speranza è quella di poter effettivamente ripartire.”.