L’intervista rilasciata dal presidente del Comitato Regionale Veneto, Igino Michieletto, ha scatenato una serie di reazioni contrastanti sui social network. Alcuni hanno apprezzato il realismo del numero uno del ciclismo veneto, altri lo hanno invitato a non rinunciare anzitempo alla stagione in corso. Tra i più attivi si sono segnalati gli esponenti della neo-nata A.C.O.F.I.: l’associazione nata lo scorso 8 maggio che riunisce alcuni organizzatori italiani delle gare del settore fuoristrada che ha in Massimo De Bertolis il presidente, Luca Bramati il suo vice e in Fabio Agostinacchio il segretario. Ne fanno parte tra gli altri anche Marco Trentin, Stefano Gonzi, Aldo Zanardi, Andrea Marconi, Giuseppe Giordano, Marzio Deho, Gianfranco Bechis, Ivano Camozzi, Efrem Bonelli, Daniele Pontoni, Fabrizio Pirovano, Stefano Taddei, Sandro Lanzarin. Francesco Bondi e Gabriele Zanatta.
Oggi l’A.C.O.F.I. ha scelto di prendere posizione nei confronti del presidente Igino Michieletto con una lettera aperta che riportiamo di seguito in versione integrale:
Carissimo Presidente Michieletto,
siamo stupefatti del suo pessimismo. Che la ripresa possa essere ardua e difficoltosa è cosa risaputa.
Noi non possiamo pensare assolutamente di arrenderci già adesso, non possiamo non lottare per la salvaguardia e la tutela delle società che rischiano di non esserci nel 2021 se non si dovesse svolgere un minimo di attività promozionale in tutti i campi possibili. Non possiamo non pensare agli atleti che fanno questo come lavoro e che con questa mentalità si troverebbero senza poter lavorare e poter avere uno stipendio per la propria famiglia. Alla stessa stregua dobbiamo pensare al mondo giovanile, che ha pagato per fare attività e che a priori si trova senza nessun impegno per far divertire i propri ragazzi, anche in un semplice prato all’aperto.
Lei afferma che il vostro Comitato si è confrontato con le società, a noi non risulta che i responsabili delle società del fuoristrada siano state interpellate.
L’UCI e la FCI stanno cercando di salvare il salvabile e lei va contro corrente?
Certo che dobbiamo pensare al 2021, a come convivere con questa situazione, è nostro dovere però salvare quello che resta di questo 2020, è nostro dovere pensare alla stagione di ciclocross che arriverà e alla possibilità di coinvolgere anche i giovanissimi, che hanno perso tutta la stagione aspettando che finisca questa pandemia, se poi non sarà possibile ce ne faremo una ragione, ma almeno ci avremo provato.
È l’essenza del ciclismo quella di “non mollare mai”, quella di provarci fino all’ultimo metro! Facciamo un appello anche agli organizzatori che hanno ancora in calendario le gare dei mesi a venire; “tenete duro e sperate di poter svolgere regolarmente la vostra gara, magari anche riducendo l’organizzazione all’osso se necessario, ma tutto il movimento e tutto il nostro sport ha bisogno di voi.”
Il direttivo
ACOFI