Il 21 dicembre del 2012 secondo le profezie Maya il mondo sarebbe dovuto scomparire. Poi una retromarcia clamorosa: qualche giorno fa un fantomatico archeologo dichiarava che era stata male interpretata la profezia. E che dovevamo prepararci perché saremmo stati colti da chissà quali “disastrosi disastri” entro breve in quanto il mondo sarebbe terminato la domenica 21 giugno 2020.
Il 2 da qualche parte c’è sempre e vi invitiamo a giocarlo al lotto o a interpretarlo attraverso la smorfia napoletana. Fattostà’ che il 25 giugno (e sempre questo amato 2 di mezzo, il cui significato è legato simbolicamente alla bambina) potrebbe essere il giorno della morte civile del ciclismo oppure la rinascita dello sport delle 2 ruote (ed ecco di nuovo il 2). Il 25 giugno avverrà l’incontro strategico tra il Ministro della Sanità Speranza e il ministro dello Sport Spadafora. Due nomi (2) e un tutto un programma. Sarà in sostanza un incontro interlocutorio e nel cui dialogo tra sordi e muti si deciderà più ampiamente sullo sport italiano e sulle questioni legate agli assembramenti. Nel frattempo, in questo continuo non decisionismo, cadono come foglie morte anche le corse. E’ dell’ultima ora la scelta della veronese Polisportiva Caselle di non organizzare nel 2020 le due corse per élite e under 23 previste nel calendario veneto che con grande fatica sta mettendo insieme il settore tecnico regionale. Le corse di Caselle di Somacampagna sono legate storicamente a fiere locali. Senza Fiere zero introiti per organizzare le due manifestazioni. Bene, alla fine della fiera, restando in tema, tireremo una riga e chiederemo il conto finale a Conte Speranza e Spadafora. Il ciclismo ha bisogno di ripartire assolutamente come tutti gli sport, perché lo sport è business. E il business fa girare l’economia, crea mercato e fa salire il Pil.
Ma lo avrà capito Vincenzo Spadafora quanto è importante lo sport e in particolare, per noi ciclofili, il ciclismo? Partiamo dalla bicicletta che è composta, scusate la tautologia, da componenti. Ruote, manubri, raggi, telaio, freni, gruppi etc etc. Poi l’abbigliamento. Tecnico invernale ed estivo, maglie magliette canottiere pantaloncini, componenti all’interno dei pantaloncini, caschi, guanti, scarpe etc etc etc. Il ciclismo non è solo “sali su una bici e vai”, il ciclismo è un sistema integrato di tante componenti appunto. E poi mettiamoci gli integratori, le borracce e via discorrendo. Ora passiamo al curriculum del ministro Spadafora che, da informazioni sul web, risulta aver frequentato il Liceo Classico, e questa è una buona cosa. Nasce ad Afragola, che non è propriamente il paese delle fragole, ma spesso da quelle parti ci gira gente con un pedigree non proprio ineccepibile. Inizia la sua scalata politica all’Unicef. E li continua. Giustamente l’Unicef in tante occasioni si è prodigato per sensibilizzare la nostra società verso il mondo dei bambini in difficoltà attraverso quel gran veicolo promozionale che è lo sport. E quindi grazie all’Unicef diventa Ministro dello Sport. Non sappiamo che sport ami, ci viene da pensare che tifi Napoli vista la sua provenienza geografica. Ma la sua battaglia al calcio ci ha insegnato che proprio calciofilo non è. Insomma Spadafora, che pure ha un cognome che richiama al mondo degli spadaccini sta tenendo con il fiato sospeso lo sport. Il 25 giugno, fra due, ripetiamo due giorni, deciderà sul secondo Pil che mantiene l’Italia assieme al Turismo.
E allora iniziamo la caccia a Spadafora prima della fine sentenziata dai Maya spostata al 25 giugno. Telefoniamo al Ministero dello Sport tramite sito del Ministero stesso. Ci risponde un signore tanto gentile che ci da una mail, quella del gabinetto del Sindaco di Roma. Ops, gli ricordiamo che Spadafora non è sindaco di Roma. Ma lo è la Raggi. Forse parlando di ciclismo ha pensato ai raggi delle ruote. Dopo il lapsus, comprendiamo che a Roma alle 15 stiano ancora facendo la pennichella post – prandiale negli uffici governativi, e allora ci passa il centralino. Componiamo il numero del centralino e ci risponde una gentile operatrice che ci passa il gabinetto del Ministro. E dopo lunga attesa con sottofondo la primavera di Vivaldi che ci ricorda tanto i fasti della Repubblica Serenissima di Venezia, una dolce vocina ci spiega che Spadafora è impegnato in esterna in appuntamenti istituzionali. Sportivi? Mah. E ci fornisce una mail alla quale inviare la nostra richiesta di intervista da effettuare prima del fatidico 25 giugno. Noi rimaniamo in attesa speranzosi ( ah scusate Speranza è il Ministro della Salute) che Spadafora ci risponda e concretamente senza alimentare “false speranze”, dando un segnale forte che lo sport possa ripartire senza restrizioni. Per tutti, non solo per il ciclismo.