Il prossimo Giro d’Italia under 23 che prenderà il via da Urbino il prossimo 29 agosto per concludersi ad Aprica il 5 settembre, non avrà, come auspicato da tutti, la maglia bianca AIDO dedicata a Giovanni Iannelli, l’atleta pratese morto a seguito della caduta in volata durante una gara ciclistica in Piemonte del 5 ottobre 2019. La richiesta che suo padre Carlo aveva inviato qualche settimana fa, è stata “inspiegabilmente respinta. Mi domando – dice ancora Carlo – come si possa tergiversare dinanzi ad un’istanza talmente meritevole che non necessitava neppure di essere avanzata”. E la delusione nelle sue parole è tanta.
I motivi della risposta degli organizzatori emiliani al babbo aggiungono ulteriore amarezza e rabbia non solo nel gruppo social “Giustizia per Giovanni” ma anche negli sportivi e negli addetti ai lavori. La risposta firmata da Marco Pavarini organizzatore assieme a Marco Selleri del Giro Baby, parla delle iniziative intraprese per ricordare Giovanni, come il “ritiro del numero dorsale dalle competizioni da loro organizzate, che Giovanni portava quando prese parte al Giro d’Italia, ed allora prima di ogni sollecitazione, ci sembrava questo il modo più coerente per onorare la memoria di Giovanni. Continuiamo a credere che sia così e in tal modo faremo”. Più avanti la lettera dice “che essere sollecitati e coinvolti pubblicamente in una sequenza di richieste, anche con toni scomposti, ci pone in una situazione di disagio. Noi cerchiamo di salvaguardare il ciclismo giovanile con grande attenzione a tutti i livelli di sicurezza, e questi obbiettivi passano anche da rapporti con partner nazionali con i quali realizziamo accordi specifici, che non posso essere personalizzati, sulla sua o su altre vicende, e che non possono essere additati come ingiusti perché non rispondono alle aspettative che lei si è creato autonomamente. Comprendiamo l’enormità della sua tragedia personale e confidiamo che lei comprenda e rispetti anche il nostro ruolo, la complessità con cui lo svolgiamo e la delicatezza con cui occorre proseguire. Confermiamo – conclude la lettera degli organizzatori del Giro – che il numero di gara che Giovanni portava al Giro d’Italia Under 23 sarà tolto dai dorsali assegnati, in sua memoria”.
Una risposta articolata, ma che fa sentire ancora più solo Giovanni Iannelli e chi continua a battersi per avere giustizia e per sensibilizzare il mondo del ciclismo e fare sempre di più per garantire la sicurezza in gara.