Se prendiamo il vocabolario alla voce “gregario” troviamo diversi significati, primo tra tutti è quello di “soldato semplice” poi con riferimento al mondo dello sport “sono così chiamati gregari i corridori che nelle gare a squadre, soprattutto ciclistiche, hanno il compito di aiutare il proprio capitano durante la corsa e favorirne con tutti i mezzi leciti la vittoria”, o ancora nel mondo lavorativo “persona che è solita seguire ciecamente le direttive di un superiore”.
Noi vogliamo coniare uno nuovo significato; “Angeli custodi”. Si perché quello che abbiamo visto sull’arrivo spettacolare di Sega di Ala ci ha riportato alle origini di questo sport, fatto di sacrifici, rinunce, condivisioni, altruismo e di aiuto incondizionato per il proprio compagno in difficoltà. Pian pian che i nostri piccoli indiani scalavano il monte sono andate formandosi diverse coppie della stessa squadra (Gregario – Capitano).
La coppia della Ineos: composta da Daniel Martinez (gregario) e Egan Bernal (capitano); la maglia rosa al limite della sopportazione fisica, deve inginocchiarsi al suo compagno se oggi non è naufragato, Martinez con i suoi occhi spalancati alla ricerca del reset perduto non si è scoraggiato e tornante dopo tornante ha continuato ad incitare e spronare il suo capitano, urlandogli chissà quali parole per tenerlo ancorato alla sua ombra.
La coppia della EF: Vedere un Alberto Bettiol (gregario) che spiana la salita per Hugh Carty (capitano) fa uno strano effetto, solitamente il suo lavoro termina all’imbocco della salita o qualche chilometro appena prima che inizia a farsi sul serio, oggi invece ne aveva anche di più del suo leader, probabile che appena la vegetazione si è fatta più densa gli siano tornati in mente le stradine ciottolate dei muri fiamminghi, ha deciso di mettere il turbo e accompagnare con grazia e delicatezza il britannico fino in cima.
La coppia della Jumbo – Visma: George Bennet (gregario) e Tobias Foss (capitano) hanno invertito i ruoli strada facendo in questo giro, il corridore della Nuova Zelanda era partito da Torino con le vesti di leader, mentre il norvegese avrebbe dovuto sostenerlo. Con umiltà e dedizione Bennet aiuta chi ne ha più di lui e fa tesoro della sua esperienza acquisita in anni di gregariato con Roglic. Conduce e accompagna per mano il giovanissimo norvegese, che rischiava di perdersi a queste altitudini abituato a ben altri paesaggi nella sua Norvegia.
La coppia della Bahrain Victorius: Chi sa cosa vuol dire svolgere compiti da gregario e senza ombra di dubbio il nostro Damiano Caruso (capitano), che per una vita intera è stato prezioso uomo squadra dei suoi leader, a questo Giro Pello Bilbao (gregario) ha fiutato il pericolo di uno scivolone giù dal podio del compagno e pur non disponendo di una super condizione si è rimboccato le maniche per aiutarlo. Il basco con l’aplomb che lo contraddistingue ha dolcemente ridotto il gap dalla testa, dando una gran mano al siciliano per rimanere ancora aggrappato al podio provvisorio.