Elia Viviani ha già voltato pagina, dopo aver portato a termine il suo sesto Giro d’Italia, Il campione olimpico di Rio 2016 nella specialità dell’Omnium, si trova già al lavoro sulle strade di Livigno per preparare la seconda parte di stagione. L’obiettivo principe saranno ovviamente i giochi olimpici di Tokyo, dei quali sarà portabandiera della nazionale italiana.Prima di addentrarci nel clima olimpico, analizziamo che cosa è successo all’ultimo Giro d’Italia, le aspettative alla partenza erano molto alte, è riuscito il veronese a mantenerle? .
Quest’anno il corridore della Cofidis ha ottenuto due terzi posti, un quarto e altri due noni posti. Il suo Direttore Sportivo, Roberto Damiani al termine del giro ha commentato così la prestazione del ragazzo: “Molto semplice, è un campione e i campioni devono vincere. Lui, ma non solo lui, direi noi, non ci siamo riusciti, quindi abbiamo fallito. Elia non è andato male, ha fatto delle belle volate, ma ha trovato velocisti più forti di lui. Alla squadra non posso dire niente, hanno lavorato al meglio delle loro possibilità”.
Difficile condannare totalmente il ragazzo, è stato uno dei pochi velocisti puri che ha portato a termine la corsa, pur sapendo che nell’ultima settimana non vi erano tappe congeniali alle sue caratteristiche, nel ciclismo di oggi “mordi e fuggi”, vedasi gli abbandoni “pianificati” di Ewan, Merlier e Groenewegen questo gli fa già un grande onore. Ovviamente come già espresso dal suo DS, Elia essendo un campione con la C maiuscola ogni qual volta che attacca il numero sulla schiena ha tutti gli occhi puntati su di lui, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo, visto le difficoltà che il veronese ha attraversato nel ritrovare la via del successo. Come sappiamo il ciclismo è anche questione di fortuna, ad Elia sarebbe bastato poco per trasformare uno dei due terzi posti in una vittoria e ovviamente il suo giro avrebbe preso una piega ben diversa, la realtà è che il veronese continuerà con questo digiuno ancora per molto tempo, la sua ultima vittoria in una grande giro risale al Tour de France del 2019 e per quest’anno niente Tour e Vuelta ma solo corse di un giorno che gli permetteranno di fare un proficuo e non troppo stancante avvicinamento ai giochi di Tokyo.
E’ invece notizia di questi giorni che il veronese potrebbe lasciare il team francese il prossimo anno, due sono le possibili destinazioni che lo accoglierebbero a braccia aperte, la Qhubeka- Assos che valuta un possibile scambio con Nizzolo e la Eolo-Kometa di Ivan Basso, squadra meno blasonata ma in forte crescita negli anni ad avvenire , con la quale potrebbe ritrovare la giusta tranquillità e serenità per tornare ad imporsi come solo lui ne è capace.
Riscatto o fallimento quindi? Noi ci vogliamo posizionare nel mezzo, ha onorato ogni singolo giorno la corsa rosa, nelle volate lui e la squadra hanno fatto passi in avanti rispetto alle difficoltà incontrate nel 2020, è mancata la vittoria e la maglia ciclamino? sì è vero non possiamo dire il contrario, dai Elia ora testa e gambe ai giochi, di tempo per sprintare ne troverai ancora davanti a te.