Ordine d’arrivo staffetta XCR:
1° Italia 1h08’06”
2° Svizzera a 18″
3° Germania a 34″
4° Francia a 1’07”
5° Ucraina a 1’35”
6° Repubblica Ceca a 1’44”
7° Belgio a 1’45”
8° Svezia a 2’54”
9° Slovacchia a 3’09”
10° Spagna a 3’23”
E’ iniziato come meglio non poteva l’Europeo MTB per i nostri portacolori. A Novi Sad, in Serbia, nella prima giornata di gare, i nostri atleti si sono confermati per il secondo anno consecutivo campioni europei nel Team Relay (XCR).
La gara ha visto impegnate ben 17 nazionali, le quali erano composte da sei corridori ciascuno. Sul tracciato di 4 km, più veloce che tecnico, il Ct Mirko Celestino ha deciso di schierare questi sei staffettisti (in ordine di partenza): Luca Braidot (Elite U), Filippo Agostinacchio (Junior U), Martina Berta (Elite F), Sara Cortinovis (Junior F), Marika Tovo (U23 F) e infine Juri Zanotti (U23 U).
La gara parte subito bene con Braidot che fa un gran ritmo e giunge al cambio con ben 9″ di vantaggio sul diretto inseguitore, il ceco Ondrej Cink. Secondo giro l’Italia perde terreno dai battistradarda cechi. Agostinacchio giunge alla fine in terza posizione dietro a Repubblica Ceca e Svezia. La terza tornata del circuito vede protagonista la prima delle ragazze in gara; Martina Berta cerca di scombussolare le carte ma conclude il suo giro sempre al terzo posto, questa volta con 52″ di ritardo dalla Svezia.
Quarta frazione che ci vede uscire dalla zona medaglia, con la debuttante Cortinovis, alla prima convocazione per la Nazionale, che dà il cambio con 41″ di ritardo dalla Slovenia, passata in testa, grazie al forcing della elite Tanja Zakely. La rimonta che ci porta alla medaglia parte con Marika Tovo. Nella sua prova riesce agilmente a sorpassare la Svezia, per poi portarsi in prima posizione a metà giro, superando Slovenia e Svizzera. Arriva solo nel finale il sorpasso del Belgio, il quale schierava l’elite Pierre de Froidmont, che dà l’ultimo cambio con 7″ di distacco dall’Italia.
L’ultimo tornata è un assolo di Zanotti, il quale riesce a passare agilmente l’atleta belga e a gestire il vantaggio. L’arrivo è un trionfo azzurro; c’è pure stato il tempo di mettersi sulle spalle la bandiera tricolore.