Londra ha incoronato nella notte i quattro vincitori della prima, storica, edizione della UCI Track Champions League. Quattro tra i migliori corridori su pista del mondo sono entrati nella storia del ciclismo, si tratta di Emma Hinze (Germania), Harrie Lavreysen (Paesi Bassi), Katie Archibald (Gran Bretagna) e Gavin Hoover (USA) che si sono imposti rispettivamente nelle leghe riservate agli sprinter e agli atleti endurance maschili e femminili.
Di fronte ad un pubblico di oltre 5.500 persone, con il tutto esaurito fatto registrare dal velodromo londinese, l’atto finale è arrivato dopo il buon avvio di Maiorca e la seconda prova di Panevėžys: venerdì, sempre a Londra, si era corsa la terza prova che aveva posto le basi per un grande finale. Si chiude così una prima edizione bersagliata dalle restrizioni Covid che ha permesso di valutare solo in parte le potenzialità di questo format: l’appuntamento in programma a Parigi era saltato a causa della destinazione del velodromo francese a centro per le vaccinazioni mentre la chiusura che si sarebbe dovuta tenere in Israele è andata in fumo dopo la risalita dei contagi a livello globale.
Si chiude quindi con quattro prove disputate in tre Paesi diversi e con una due giorni londinese che, almeno dal punto di vista tecnico, ha messo a dura prova tutti gli atleti e le atlete in gara. Nonostante questo la risposta del pubblico in Spagna e Gran Bretagna è stata ampiamente lusinghiera così come i feedback degli atleti coinvolti. Anche in questa occasione l’Italia, rappresentata solo da Michele Scartezzini, Miriam Vece e Silvia Zanardi, è destinata a restare alla finestra, ancora orfana di un impianto che possa essere all’altezza di ospitare un evento che mira a diventare il punto di riferimento per la pista mondiale.
Emma Hinze (Germania), vincitrice della Women’s Sprint League, ha dichiarato: “Sono davvero orgogliosa di portare a casa la maglia perché in classifica eravamo molto vicine e non sapevo come sarebbe potuta andare la gara di oggi. Questi ultimi due giorni così ravvicinati mi hanno messo a dura prova, è stato più difficile che alle Olimpiadi. Sono orgogliosa, felice e davvero soddisfatta di essere riuscita a portare a casa questa vittoria. Ovviamente il mio obiettivo era vincere ma non sapevo cosa aspettarmi perché non ho mai affrontato prima una competizione come questa”.
Altrettanto felice Harrie Lavreysen (Paesi Bassi), vincitore della Sprint League maschile: “È stato davvero bello. Sono contento della vittoria. Dopo la prima manche, sapevo di aver preso la maglia per la vittoria assoluta e questo l’ha resa davvero speciale. Essere imbattuto da due anni in volata è una soddisfazione straordinaria. Ovviamente quando sei il Campione del Mondo, non è che non ti aspetti di vincere, ma io voglio vincere e penso che mi sentirei male se non vincessi”.
Katie Archibald (Gran Bretagna), si è imposta nella Women’s Endurance League, ha dichiarato: “Questo titolo significa molto per me: è stato un evento super professionale, abbiamo avuto un grande supporto dal pubblico e abbiamo ricevuto una quantità enorme di feedback. Questo è l’anno uno, ma con i diritti acquisiti da Discovery fino al 2029 credo ci sarà tempo, modo e spazio perchè questa manifestazione cresca ancora. Mi sarebbe piaciuto andare in Israele la prossima settimana per l’ultima prova ma purtroppo la situazione attuale non lo consente e, da inglese, posso dire egoisticamente che sono stata felice di chiudere anche qui, davanti al mio pubblico”.
Gavin Hoover (USA), vincitore della Men’s Endurance League, ha concluso: “Ancora non ci credo di esserci riuscito. Ero così entusiasta di essere al via di questa competizione e di aver ricevuto l’invito dopo i Campionati del mondo che ho pensato, qualunque cosa accada, sarà un successo. Vincere è semplicemente incredibile e in una nuova serie che spero sia il futuro della pista. Sicuramente non me lo aspettavo. Pensavo di poter essere competitivo, ma ho guardato la lista di partenza e ho pensato che tutti avrebbero potuto vincere”.