Supercazzola: è un neologismo che indica un nonsenso, una frase priva di senso logico composta da un insieme casuale di parole reali e/o inesistenti, esposta in modo ingannevolmente forbito e sicuro a interlocutori che, pur non capendo, alla fine la accettano come corretta. Il termine è utilizzato per indicare chi parla senza dire nulla (Voc. Zingarelli, 2015).
L’italiano è una lingua complessa ma, proprio per la sua complessità, consente a chi la utilizza di indicare con precisione ciò che vuole esprimere. E quando il Presidente Cordiano Dagnoni rilascia una intervista esprime chiaramente il proprio pensiero. Non si tratta di note stampa, rumors o interpretazioni ma di parole che hanno un significato chiaro e che dovrebbero rappresentare un intero movimento.
Torniamo a parlare del Velodromo di Treviso, lo facciamo anche in un giorno di festa perchè le reazioni seguite all’articolo apparso ieri su Ciclismoweb offrono ulteriori spunti per approfondire la vicenda. Gli interventi del Segretario Generale Marcello Tolu e del Presidente Cordiano Dagnoni, infatti, non hanno dissolto le nubi grigie sul futuro del Velodromo trevigiano. E allora, proviamo a ristabilire l’ordine dei fatti.
LE DICHIARAZIONI E LA SUPERCAZZOLA – Le dichiarazioni riportate da Ciclismoweb non sono una nota stampa nè, tantomeno, dei rumors ma esattamente la trascrizione del contenuto di quanto affermato in una intervista video dal Presidente Dagnoni ai microfoni del collega Gianluca Giardini.
Parole dalle quali si evince chiaramente tutte le difficoltà (reali) che riguardano la costruzione della struttura trevigiana e l’interesse (legittimo) della FCI verso altri progetti. In quelle parole vi è, per la prima volta, l’ammissione che non sarà possibile nominare un Commissario Straordinario e che questo aspetto rischia di allungare decisamente i tempi per la realizzazione dell’impianto.
In risposta all’articolo orange è tornata la moda delle smentite sul sito ufficiale della FCI (speravamo di essercela lasciata alle spalle dopo il periodo elettorale) segno dell’assenza di un confronto costruttivo con la stampa. Ma anche nelle parole del Segretario Generale Marcello Tolu non si intravvede la luce alla fine del tunnel per il Velodromo di Treviso: “Il Velodromo di Spresiano è sicuramente strategico all’interno delle progettualità federali. A tal proposito ci pare doveroso sottolineare come la FCI stia esperendo tutte le possibilità che possano trovare fondamento nelle norme di riferimento, unitamente alla Presidenza del Consiglio e a tutte le istituzioni deputate a tale compito, per riuscire quanto prima a risolvere la situazione di stallo in cui ci siamo venuti a trovare, dopo l’interruzione dei lavori e a seguito del fallimento della società aggiudicataria dell’appalto”.
IL CONTE, IL SEGRETARIO E IL PRESIDENTE – A rileggere della strategicità di un impianto che non esiste e che non è dato sapere quando sarà realizzato sembra di riascoltare le parole del Conte Mascetti in Amici Miei del 1975.
Vi è poi un secondo aspetto che non è solo formale: perchè è stato chiamato il Segretario Generale a porre rimedio alle parole del Presidente? Un fatto curioso che crea non poco imbarazzo: significa forse che non dovremmo fare affidamento sulle dichiarazioni del Presidente Dagnoni?
Se così fosse, i Trevigiani e i Veneti (come se il velodromo dovesse essere utilizzato in esclusiva dal territorio) chiamati dal Presidente Dagnoni a “portare ancora pazienza” come dovrebbero interpretare questo ulteriore invito?
Forse più o meno così:
“Antani, come se fosse antani, anche per il direttore, la supercazzola con scappellamento”.
Come, scusi?
“A destra, per due”.