Le valigie le ha messe da parte giusto in occasione delle festività natalizie. Dopo essere rientrato da Benindorm, dove la sua Drone Hopper Androni ha trascorso alcuni giorni di preparazione, è già pronto a ripartire alla volta del Venezuela per la Vuelta al Tachira, la prima gara del 2022.
Il Sud-America resta un grande amore per Gianni Savio: “Un legame nato nell’ormai lontano 1989” racconta il Principe dei team manager del mondo delle due ruote. “Quell’anno avevo ingaggiato Roberto Gaggioli che in America era un personaggio perchè aveva vinto il Gp di Philadelphia. Per questo fummo invitati al Tour de las Americas che partiva dal Venezuela: lì incontrai per la prima volta Leonardo Sierra e poi Hector Urrego che poi è diventato un amico fraterno per me”.
Più di 30 anni sono passati da quella prima volta e per il team manager torinese non sono mancate le soddisfazioni: unico CT dei Paesi latino-americani ad aggiudicarsi un titolo mondiale tra i professionisti con Santiago Botero a Zolder. Commissario Tecnico della Colombia alle Olimpiadi di Atene e poi con il Venezuela a Londra e Pechino ma, soprattutto, scopritore di tantissimi talenti. L’ultimo, in ordine di tempo si chiama Brandon Rojas: giovane sprinter colombiano rimasto coinvolto anche in un incidente proprio nel recente ritiro di Benindorm.
“Fortunatamente tutto si è risolto nel migliore dei modi e lo stesso Brandon a fine ritiro aveva già recuperato pienamente da quell’incidente. Lui è un talento cristallino e io credo molto nelle sue qualità. E’ un ragazzo che ha capito che è passato il treno della sua vita e che non può perderlo” conferma Gianni Savio.
La sua Drone Hopper ha progetti importanti, che hanno attirato l’attenzione di tutto il mondo: “In molti si erano chiesti se una start-up come la Drone Hopper potesse permettersi una formazione professional. In realtà il nostro è un progetto quadriennale, l’azienda è in forte crescita, ha dei prodotti forti sul mercato, per il 2022 ha già commesse per più di 80 milioni. Si è parlato anche di World Tour: il contratto di sponsorizzazione è per quattro anni con una base da Professional ma con la possibilità di incrementare l’impegno a seconda dell’andamento positivo dell’azienda”.
Qualcosa di più di un sogno, dunque, il World Tour per Gianni Savio che, intanto, preferisce guardare alle prossime corse: “Partiremo dalla Vuelta al Tachira per poi affrontare subito una doppia attività tra Challenge Mallorca e Vuelta a San Juan”.
Sarete al via del Giro d’Italia anche quest’anno?
“Non voglio lanciare nessun proclama riguardo ad una possibile Wild Card ma posso dire che siamo fiduciosi di poterla ricevere. Le polemiche del passato sono state assolutamente superate, siamo ritornati in buoni rapporti con RCS Sport e ci sono tanti elementi che ci fanno ben sperare. Primo tra tutti, oltre all’ottimo rendimento della nostra squadra, il progetto giovani che stiamo portando avanti da qualche anno. Un percorso iniziato con Ballerini, Vendrame, Masnada, con il rilancio di Cattaneo e tanti altri e culminato con Ivan Sosa ed Egan Bernal”.
A proposito di progetto giovani: la Bardiani CSF ha intrapreso un percorso diverso. Cosa ne pensa?
“Ciascuno a casa propria fa le scelte che ritiene più opportune. Noi proseguiamo un progetto giovani nel quale abbiamo sempre preferito lavorare con pochi talenti ma di qualità piuttosto che sulla quantità. Nel 2022 avremo in squadra ancora Ponomar e Umba, che hanno già brillato in questi anni, a cui si aggiungono i colombiani Didier Merchan e Brandon Rojas, il norvegese Trym Holter e il tricolore Benedetti”.
E tra i tanti talenti che sono cresciuti sotto la sua guida a quale è rimasto più legato?
“Non ce n’è uno in particolari. Con tanti sono rimasto in buoni rapporti e ci sentiamo in questo periodo per gli auguri. Da un punto di vista sportivo, però, certamente Egan Bernal che è arrivato a vincere un Giro e un Tour. Pensate che l’ho conosciuto ad una Coppa Agostoni e stava scendendo dal pullman di un altro team che aveva preso tempo. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo e di riconoscerne subito il talento, poi il resto della storia la conoscete”.
Che ciclismo sarà nel 2022?
“Impossibile fare una previsione, la situazione invece di evolversi si involve giorno dopo giorno. Speriamo di poter continuare con tutte le accortezze del caso, perchè sia gli organizzatori sia le squadre devono lavorare per la sicurezza di tutti. E’ comunque un ciclismo spietato: il prossimo anno ci sono tanti corridori senza contratto e tanti di questi sono anche dei buoni corridori. Io stesso ho dovuto a malincuore non rinnovare con alcuni corridori, il ciclismo di oggi pretende il massimo dai corridori ma anche dai dirigenti non si può lasciare più nulla al caso”.