“Io vorrei dire due cose al presidente UCI David Lappartient. La prima è che non deve aver paura di parlare con noi e poi vorrei sapere perchè i nostri atleti, anche quelli che non sono russi, sono a casa senza lavoro e, invece, nel board dell’UCI continuano a sedere dei presidenti che hanno passaporto russo” è questo l’attacco diretto e personale che Renat Khamidulin, general manager della Gazprom Rusvelo, ha lanciato ieri sera nel corso della consueta diretta Instagram di Lello Ferrara ai vertici del ciclismo mondiale.
Il numero uno del team cancellato dall’UCI, dopo un mese di stop, non le manda a dire: “In questo mese abbiamo mandato centinaia di email ma non è facile trovare uno sponsor in questo periodo dell’anno. Tutte le aziende hanno già definito il proprio budget. Ciò che più mi fa arrabbiare è che a marzo avremmo potuto affrontare quindici giorni di gara World Tour e lo avremmo fatto con la maglia bianca, neutra. I nostri atleti avrebbero fatto bene e questo avrebbe certamente attirato l’attenzione di qualche possibile sponsor. Invece così siamo stati semplicemente cancellati”.
Nel corso della diretta a cui ha preso parte anche Gianni Bugno, presidente del sindacato dei corridori, e Marco Canola, uno degli atleti della Gazprom Rusvelo che stanno subendo la decisione dell’UCI, Renat Khamidulin ha lanciato un grido d’allarme per tutto il ciclismo mondiale: “Quello che è successo a noi, potrebbe accadere a qualsiasi team. L’UCI ha troppo potere e da un giorno all’altro può decidere che non si corra più senza nemmeno dare una spiegazione. Ci sono 60 persone tra atleti e staff che hanno perso il lavoro e l’UCI che si riempie la bocca della tutela degli atleti, non ci da nessuna risposta”.
La ricerca spasmodica di una soluzione alla vicenda al momento non ha portato ad alcuna buona notizia per la Gazprom Rusvelo che ora si aggrappa alla decisione del TAS di Losanna che dovrebbe arrivare in questa settimana. “Abbiamo contestato l’abuso di potere dell’UCI e abbiamo chiesto un risarcimento per tutti i danni che la loro decisione ci ha creato. Abbiamo fatto presente che avevamo proposto tutte le misure che prima erano state suggerite dal CIO ma questo non è servito a nulla. Il TAS ci deve pensare bene, mi auguro ci possa dare una risposta positiva”.