Ordine d’arrivo:
1° Damiano Caruso (Italia) 4h01’47”
2° Louis Meintjes (Intermarchè Wanty Gobert) a 5″
3° Jefferson Cepeda (Drone Hopper Androni) a 10″
4° Vincenzo Nibali (Astana) a 17″
5° Diego Rosa (Eolo Kometa) a 50″
6° Kenny Elissonde (Trek Segafredo) a 57″
7° Nicola Conci (Italia) a 2’06”
8° Vincenzo Albanese (Eolo Kometa) a 2’18”
9° Antonio Nibali (Astana) a 2’20”
10° Luca Rastelli (Bardiani CSF) a 2’22”
Classifica generale finale:
1° Damiano Caruso (Italia)
2° Jefferson Cepeda (Drone Hopper Androni) a 29″
3° Louis Meintjes (Intermarchè Wanty Gobert)
4° Vincenzo Nibali (Astana) a 31″
5° Kenny Elissonde (Trek Segafredo) a 1’17”
6° Nicola Conci (Italia) a 2’29”
7° Vincenzo Albanese (Eolo Kometa) a 2’41”
8° Edgar Pinzon (Colombia Tierra de Atletas) a 2’45”
9° Andrey Zeits (Astana) a 2’52”
10° Antonio Nibali (Astana) a 2’57”
Con un attacco lanciato a 1500 metri dal traguardo Damiano Caruso (Nazionale Italiana) si è aggiudicato l’ultima tappa e la classifica generale de Il Giro di Sicilia. Il corridore siciliano, nativo di Ragusa, ha bissato quindi il successo ottenuto nella seconda frazione in quel di Caltanissetta distanziando di 5″ Louis Meintjes e di 10″ Jefferson Cepeda che si sono anche piazzati sul podio della classifica generale, seppur a posti invertiti. Del gruppetto di testa faceva parte anche Vincenzo Nibali che ha perso contatto sulle ultime rampe dell’ascesa verso Piano Provenzana, versante dell’Etna già affrontato al Giro d’Italia 2020, chiudendo al quarto posto sia nella classifica di tappa che in quella generale. Damiano Caruso si porta a casa anche la Maglia Ciclamino, cambia padrone anche la Maglia Bianca che finisce sulle spalle dell’ecuadoregno Jefferson Cepeda. Difende invece la Maglia Verde Pistacchio Stefano Gandin che ha portato il simbolo del primato nella classifica dei GPM dal primo all’ultimo giorno. All’Astana Qazaqstan Team va la classifica a squadre.
Damiano Caruso dopo l’arrivo ha dichiarato: “Sono felicissimo, questa era la vittoria che mi interessava più di tutte. Ci tenevo tantissimo. Conoscere l’ultima salita mi ha avvantaggiato. Ai -7 km ho provato un primo allungo per saggiare le sensazioni degli avversari, poi ho pensato che la differenza sarebbe stata fatta negli ultimi 2, dove c’erano le pendenze più dure. All’arrivo ho esultato come se avessi fatto un gol. Era bello perché vedevo tanti miei amici tra i tifosi, tanta gente è venuta a vedermi qui sull’Etna. La dedico alla mia famiglia e a tutte le persone che lavorano con me, il merito è anche loro.”