Ormai siamo giunti alle battute conclusive di questo Giro d’Italia, mancano due tapponi alpini e la cronometro finale di Verona. Il trio lì davanti – Richard Carapaz, Jay Hindley e Mikel Landa – è racchiuso in un minuto, nessuno dei tre ad oggi riesce a primeggiare sull’altro, mai come quest’anno regna l’incertezza soprattutto quando la strada sale.
Ci ritroveremo Sabato sera ancora con questa classifica?
Se il trend delle ultime giornate venisse confermato potrebbero servire i 17 km di Verona per decretare il vincitore dell’edizione n°105. La cronometro finale ricalca il circuito delle Torricelle (quello dei mondiali) percorso però in senso antiorario. La prima parte attraversa dei viali rettilinei e molto larghi, poi la salita attorno al 5% con alcuni “scalini” e con carreggiata un po’ più stretta. Dopo il GPM e cronometraggio intermedio in vetta alla salita seguono 4 km di discesa veloce con gli ultimi tre lungo le vie cittadine contraddistinte da curve impegnative. Arrivo in Piazza Bra all’interno della Arena di Verona.
Che precedente abbiamo in una crono tra questi tre uomini?
Nella seconda tappa di questo Giro si è corsa una prova contro il tempo leggermente più corta (9,9 Km), con arrivo in cima ad uno strappo, andiamo a spulciare l’ordine di arrivo e il gap che si era creato tra i tre pretendenti alla rosa.
1: Richard Carapaz
2: Mikel Landa 5”
3: Jay Hindley 6”
Al netto del risultato e del distacco seppur minimo, intravediamo una migliore predisposizione alle prove contro le lancette per il corridore della Ineos, sul medesimo piano si pongono invece Landa e Hindley.
A conferma di questa tesi, abbiamo preso in esame la prova a cronometro che hanno corso i tre atleti nel mese di marzo alla Tirreno-Adriatico, Camaiore – Camaiore di 13.9 km
1: Ricard Carapaz
2: Jay Hindley 18”
3: Mikel Landa 36”
Qui i distacchi sono maggiori, l’ecuadoriano mantiene sempre la leadership a discapito degli altri due atleti, l’australiano però in questa occasione fa meglio dello spagnolo.
Ci separano solo due anni, era il 2020 e proprio Jay Hindley, ai tempi con la maglia della Sunweb, si ritrovò alla vigilia dell’ultima tappa (cronometro di Milano di 15km) con lo stesso tempo del rivale Tao Geoghegan Hart. Per la cronaca fu il britannico a portarsi a casa il trofeo per soli 39″.
Verona come Milano ma con un duello a tre? Prima le salite a scombinare una classifica ancora tutta abbottonata.