Nella Federazione-Azienda le sponsorizzazioni sono uno degli elementi di cui il Presidente Cordiano Dagnoni va maggiormente orgoglioso. Un punto che, però, sarebbe finito sotto la lente di ingrandimento nel corso dell’ultimo Consiglio Federale. Lo scorso 6 agosto a San Paolo d’Argon, infatti, i Consiglieri della FCI si sarebbero trovati ad approvare il verbale della seduta precedente (18 giugno) a cui, magicamente, sarebbe stato aggiunto un punto che non faceva neppure parte dell’ordine del giorno. Su questo, l’avvocato Norma Gimondi, vice presidente FCI e componente di Giunta CONI, pare abbia fermamente preteso di annotare a verbale la propria totale contrarietà.
La decisione, che sarebbe stata assunta in Consiglio il 18 giugno scorso, avrebbe dato delega al Presidente Cordiano Dagnoni di sottoscrivere un accordo e liquidare 106.000 euro, a titolo di provvigioni, ad una società con sede in Irlanda che avrebbe avuto il compito di procacciare sponsorizzazioni per la FCI.
Un procedimento decisamente insolito ed anomalo per una attività molto delicata, quella di affidarsi ad una società per rappresentare la FCI di fronte ai nuovi investitori (possibili o reali che siano), che, non a caso, è balzato subito agli occhi dei Consiglieri più attenti. Le richieste di chiarimenti avanzate nel corso della seduta sono state rinviate a data da destinarsi e così sulla vicenda è calato un alone di mistero.
Ciclismoweb.net ha però deciso di volerci vedere chiaro e ciò che ne è saltato fuori merita di essere condiviso.
IL PROCEDIMENTO – La prima anomalia della vicenda è rappresentata dalla procedura adottata dal Consiglio Federale presieduto da Cordiano Dagnoni con il Segretario Generale, Marcello Tolu.
Infatti, se tutto avesse seguito le normali procedure, la FCI avrebbe dovuto coinvolgere più soggetti di spessore (in Italia non mancano certo…) oppure raccogliere una manifestazione d’interesse da parte di eventuali società candidate. Una volta identificato il partner il Consiglio Federale avrebbe dovuto approvare l’incarico e l’accordo stabilendo prima dell’inizio dell’attività le condizioni: durata dell’incarico, concessione in esclusiva, percentuali da riconoscere. Tutto questo però non è stato fatto. Una discussione del genere non risulta essere mai stata inserita in alcun ordine del giorno del Consiglio Federale, la FCI non ha mai dato notizia di aver incaricato un partner, strategicamente così importante per il sostentamento della vita federale. Nemmeno il Presidente Dagnoni, sempre attivo sui social, ha mai pubblicato alcun selfie con i rappresentanti della società irlandese. Come mai?
IL CIELO D’IRLANDA – “Il cielo d’Irlanda è dentro di te” cantava Fiorella Mannoia nel 1992 e mai frase fu più azzeccata per la FCI. Senza conoscere i termini dell’accordo (ammesso che ve ne sia stato uno) e senza avere contezza dell’attività effettivamente svolta in questi mesi dalla società irlandese, lo scorso 18 giugno il Consiglio Federale avrebbe di fatto liquidato una somma pari a 106.000 euro alla Reiwa Management Limited, con sede a Dublino. Soldi provenienti da sponsorizzazioni che sarebbero state procurate alla FCI da questa società situata in uno dei paradisi fiscali con tassazione favorevole e poca trasparenza nel fornire informazioni societarie ed economiche.
A ciò va aggiunto che tra i soci della Reiwa Management Limited figura Claudio Tessera, una vecchia conoscenza del ciclismo italiano, già finito nelle carte della Procura di Padova nel 2014 per essere stato il legale rappresentante della “T&F Sport Management” con sede a Montecarlo. Di questa società faceva parte, tra gli altri, anche Roberto Amadio, attuale Team Manager FCI.
L’inchiesta padovana condotta dal PM Roberti otto anni fa aveva portato alla luce il ruolo della “T&F Sport Management” nel riciclaggio di denaro utilizzando dei falsi contratti per diritti di immagine sottoscritti da diversi atleti professionisti. La T&F, infatti, avrebbe ricevuto parte degli stipendi degli atleti dalle rispettive squadre di appartenenza e, trattenendo il 5-6%, senza versare alcuna imposta, avrebbe rimandato i soldi agli atleti su conti cifrati o in contanti.
Sarebbe dunque un’Irlanda che conosce bene la lingua italiana quella dell’odierna Reiwa Management Ltd all’interno della quale opera lo stesso Claudio Tessera ed è quantomai curioso che, con la consulenza più volte evidenziata di Roberto Amadio, la FCI guidata dal Presidente Cordiano Dagnoni abbia sentito l’esigenza di rivolgersi proprio a questa società per procacciarsi nuovi sponsor.
LE DOMANDE – Da qui il motivo che avrebbe spinto il Presidente Dagnoni a bypassare le procedure federali e il voto in Consiglio Federale nell’incaricare e nel liquidare 106.000 euro alla Reiwa Management Ltd, una società difficilmente presentabile all’opinione pubblica e sconosciuta al Consiglio Federale.
Sarebbe interessante conoscere i termini dell’accordo e le condizioni attraverso cui Reiwa Management Ltd in nome della FCI ha operato in questi mesi e quali siano effettivamente i nuovi sponsor procacciati dalla stessa (e quali siano, invece, giunti attraverso altre figure).
E, infine, come siano stati calcolati i 106.000 euro di provvigioni pagati alla Reiwa Management Ltd. Si tratta, infatti, di soldi federali che tutti i tesserati, le società e gli organizzatori contribuiscono a raccogliere, non senza difficoltà.
Le pagine di Ciclismoweb.net, come sempre, sono aperte a ricevere e a dare pubblicazione ai chiarimenti del caso che la dirigenza della FCI ritenga di fornire ai propri tesserati.