E’ una seduta attesa dai rappresentanti e anche dai tesserati, quella del Consiglio Federale di oggi che si riunisce Hotel BW Air hotel di Linate; i temi sul tavolo sono rilevanti e seguono il filone d’inchiesta presentato da ciclismoweb.net in questi giorni. Anche per questo motivo riteniamo sia opportuno seguire, passo dopo passo, la riunione del Consiglio. Di seguito troverete gli aggiornamenti in tempo reale.
Ore 10.30 – Dopo un violento diverbio con un altro consigliere, Norma Gimondi abbandona la seduta. In seguito i lavori del Consiglio Federale sono stati sospesi.
Ore 10.10 – Dopo un vivace dibattito relativo all’annullamento della delibera del 18 giugno, interviene il consigliere Fabio Forzini: “Per capire i meccanismi di funzionamento, perchè siamo tutti neofiti, mi sembra normale che dobbiamo capire i meccanismi. Quando la dottoressa Taddei ci manda le delibere, quelle che noi leggiamo nelle delibere non è ufficiale fino a che noi nel Consiglio Federale successivo non lo approviamo?”
Risponde il segretario Tolu: “Fabio però, a me dispiace, siamo stati chiari però tu pure… non so se ne abbiamo avuto occasione di parlarne, non credo. In questo caso poichè c’è stata una delega a fare, ho spiegato in premessa, allora io me so spiegato male e ricomincio, che è stata nostra cura fare questo perchè questo è il presidio dei controlli, del buon senso, della diligenza della serietà, della trasparenza e della nostra onestà. Prima di dare corso a tutto quello abbiamo proprio dovuto interloquire con loro, farci mandare le bozze, tutto questo è stata mia cura e nostra cura tenerlo lì e arrivare a tutto quello che sapete. Più chiari di così, poi se vogliamo vedere altre cose diciamocelo francamente non c’è nessun problema…”
Riprende Forzini: “Non parlavo del caso specifico, vorrei capirlo anche per il futuro. Quando ci arriva una delibera quello che noi leggiamo in quella delibera non è ufficiale fino a che nel consiglio ufficiale noi non approviamo la delibera?
Risponde Tolu: “No, no, ma non è così, non è così Fabio. In questo caso perchè è nostro potere-dovere farlo, perchè in questo caso si doveva sostanziare in un qualcosa che è stata data una delega a fare”.
Interviene Norma Gimondi: “Allora non è più corretto dire che la delibera è inesistente perchè non l’abbiamo ancora assunta?”
Risponde il Presidente Dagnoni: “Eh, ancora meglio! Non è neanche da annullare”
Ore 10.08 – Norma Gimondi riprende la parola e torna sul punto: “Vorrei che fosse chiaro e vorrei che fosse verbalizzato che io non ho mai nè discusso nè deliberato nel Consiglio del 18 giugno di dare al Presidente il potere di firmare un contratto con questa società, di erogare a questa società 106.000 euro per quei cinque contratti. Io voglio che questo sia chiaro, ok? (Nel sottofondo, il Presidente Dagnoni: c’è la registrazione). E chiedo anche a voi consiglieri che eravate presenti il 18 di giugno se mai avete assunto una delibera in questi termini”.
Ore 10.07 – Nel proprio intervento Marcello Tolu precisa: “Quando ho detto tutto questo si sostanzia poi nel verbale che firmiamo dopo, secondo me l’errore nonchè la scorrettezza, è che mandare in giro dei documenti, questi sono atti endofederali, che poi chiaramente si perfezionano, si annullano, il verbale non va bene, tu devi fare le osservazioni, io devo aggiungere… è la vita, il pane quotidiano di un organo collegiale. La delibera fa parte di questo ragionamento, se questo verbale non fosse stato dato ai giornalisti noi oggi non saremmo stati a discutere di tutto questo”.
Ore 10.05 – Interviente la Vice-Presidente Norma Gimondi: “Fare il volontario, mettere il proprio tempo e il proprio impegno in questa attività e poi essere sbattuta sui giornali non fa piacere a nessuno anche perchè il mio nome non è un nome come tanti altri che può passare nel dimenticatoio dopo che hai letto un articolo, ma rimane. E, legato a determinate vicende non è mai una pubblicità positiva. Che sia chiaro che la sottoscritta ad oggi non ha rilasciato alcuna dichiarazione che sia una, non troverete un articolo che riporti un virgolettato con le mie dichiarazioni ma sono veramente delusa ed esasperata da questa vicenda. Per quanto riguarda il punto cruciale della questione io credo che il punto parta da quella delibera inserita nel verbale del 18 giugno. Una delibera i cui termini, come ha detto il segretario, non erano stati quelli oggetto di votazione, cioè io ribadisco come ho ribadito lo scorso 6 agosto di non aver mai discusso nè tantomeno deliberato di conferire alla società Reiwa Management, il cui nome giustamente Tolu dice è stato formalizzato dopo il consiglio del 18 di giugno, il conferimento di quei soldi”. Ad interrompere l’intervento di Norma Gimondi c’è una precisazione del Segretario Tolu.
Ore 10.00 – Nel corso dell’esposizione del Segretario, chiede di intervenire il Presidente Cordiano Dagnoni che dichiara: “Volevo solo fare un appunto perchè la cosa che a me disturba e che ci possa essere dietro, visto anche l’articolo di oggi della Gazzetta, un minimo dubbio che di questi soldi ci possa essere un euro destinato a me. Sapete tutti qual’è lo stipendio del presidente, uno stipendio misero, rispetto non solo all’impegno che è grande ma anche alle responsabilità di un presidente. Per cui quando ho accettato questo incarico l’ho fatto consapevole di queste condizioni. Come ho già ribadito in altre sedi non ho fortunatamente il bisogno nè tantomeno l’intenzione di fare niente che non possa essere legittimo e soprattutto per cercare certi escamotage. Per cui a dimostrazione anche di tutto questo volevo evidenziare una cosa: la trattativa con Toyota, l’ho fatta io personalmente, solo io. Ho portato avanti uno sponsor che ha liberato uno spazio nella maglia che è importante, perchè sarà lo sponsor principale, se arriverà uno sponsor che porterà tanti denari noi saremo disposti a mettere sulla maglia un’altra sponsorizzazione. Adesso la nostra maglia è pulita con la scritta Italia. Per cui questa è stata una trattativa che ci ha consentito di avere un partner per quelle che sono le auto a disposizione ma di questo non c’è evidenza alcuna, è vero che non ha portato cash ma ha portato un rapporto importante per quello che è un servizio e soprattutto ha liberato uno spazio che ci può consentire un domani di avere un altro sponsor importante con risorse di denaro. Questo ci tenevo a dirlo è una cosa che in questo caso ho trattato io, per cui non c’è evidenza da nessuna parte di uno sponsor del genere”.
Ore 9.50 – Il segretario Marcello Tolu ricostruisce la vicenda: “Il consiglio ha dato come incarico nei nuovi indirizzi della governance quello di ricercare e aumentare le sponsorizzazioni. All’Aquila si è chiarito ulteriormente come fare, cioè di non rivolgerci ad una azienda specializzata di settore che è a monte, giustamente, richiederebbe un contratto e anche lì se il consiglio avesse scelto quella opzione io avrei il solito avviso pubblico ma per iniziare l’azienda sicuramente avrebbe preteso un contratto con un importante riconoscimento economico e probabilmente poi anche delle successive provvigioni. Il consiglio ha deciso invece di iniziare a lavorare in questo senso, cioè riconoscere in modo postumo a chiunque avesse portato, ovviamente nella massima trasparenza, e avesse presentato degli sponsor alla federazione di riconoscere una provvigione. In quel caso era stata stabilita una provvigione oscillante tra il 10 e il 20 per cento. Così è stato il mandato pieno, così si è andato avanti, nel consiglio di Palmi si è fatto un cenno di nuovo e si è ribadito lo stato dell’arte di questi contratti. Fino ad arrivare al consiglio del 18 giugno dove abbiamo approvato il bilancio consuntivo, in quel caso proprio perchè si erano ormai perfezionati i primi contratti di sponsorizzazione portati a casa. Perfezionati significa una cosa: aver solo sottoscritto materialmente i contratti. Ed erano contratti, sono contratti che abbiamo sostanziato in un prospetto che ho portato oggi con me. Era necessario dare corso a queste provvigioni. Ora l’indicazione anche lì era quella di far riferimento anche ai, sempre nella massima trasparenza e nel rispetto delle norme, alle indicazioni di coloro che avevano agito nella mediazione e nell’intermediazione. In quell’occasione avevamo proposto al consiglio di sostanziare queste provvigioni in un unico contratto senza specificare questa famosa società che a prescindere da tutto quello che è stato detto è una società che dobbiamo anche rispettare nelle appellazioni. E’ stato dato mandato alla segreteria generale, al settore amministrazione, di sostanziare tutto possibilmente in un unico contratto. C’erano state date delle indicazioni a monte che questi, perchè lo abbiamo detto nel consiglio del 18? perchè l’indicazione degli intermediatori era proprio questa, di sostanziarsi in un unico contratto. L’indicazione è stata quella di questa società. Da parte mia, ho tutte le bozze di contratto che mi sono state mandate, ci sono state più di una correzione”.
“Non è stato firmato nessun contratto con Reiwa nel loro comunicato. Vero perchè i contratti che avevano mandato per me non andavano bene e li rimandavo indietro. Il fatto che sia stata poi nel verbale successivo posta una delibera del consiglio del 18 con l’indicazione di una società che non era stata esplicitata nel consiglio stesso del 18 è assolutamente vera. Perchè la società si è appalesata dopo” ha proseguito Tolu.
Ore 9.45 – Ad aprire la seduta è l’intervento del Segretario Marcello Tolu con l’intento di chiarire le procedure amministrative e contabili utili per dare concretezza alle decisioni del consiglio federale “Al netto delle campagne di informazione della stampa, il diritto di stampa è sacrosanto ma altrettanto sacrosanto da parte nostra o di chiunque capiti in vicende del genere di poter spiegare, raccontare e determinare la propria versione. Detto questo entriamo nella vicenda Reiwa, non degli affari d’Irlanda perchè molto umilmentee a prescindere delle valutazioni personali di cosa sia stato fatto, non fatto, fatto bene o fatto male e nessuno ha il diritto di appellare o decidere accezioni che sono dispregiative a monte dell’operato delle persone e di un organo collegiale come il nostro”
Ore 9.35 – Iniziano i lavori del Consiglio Federale di Milano