Sono trascorse due settimane dall’ultimo Consiglio Federale, quello che avrebbe dovuto “mettere una pezza” alla vicenda Irlandese e che, invece, ha creato un ulteriore strappo all’interno della dirigenza della FCI. Nonostante questi 14 giorni, alcuna risposta concreta è stata data dalla FCI all’opinione pubblica e, anche se è ormai chiaro che l’ispiratore e il destinatario di buona parte se non di tutti quegli ormai famosi 106mila euro vestiti da provvigioni avrebbe dovuto essere il team manager Roberto Amadio, braccio destro del Presidente Dagnoni, nessun provvedimento è stato assunto dai vertici della Federazione nazionale.
Ora, è arrivato il momento delle carte bollate. Mentre la FCI minaccia querele a giornalisti e operatori del settore che hanno l’ardire di parlare di questa vicenda, la Lega Ciclismo del neo presidente Mauro Vegni ha deciso di prendere il toro per le corna e di agire.
Depositata ieri pomeriggio una denuncia alla Procura di Milano e, contestualmente, alla Procura del Coni nella quale, oltre ad ipotizzare i reati commessi da Dagnoni e compagni, si chiede il commissariamento immediato della FCI.
I REATI – Nonostante si tratti di fatti che sono stati sin qui ampiamente raccontati e documentati, l’iniziativa della Lega Ciclismo, che porta la firma dell’avv. Ascanio Donadio, costituisce un passaggio fondamentale perchè ricostruisce dal punto di vista giuridico le responsabilità dei dirigenti della FCI.
Non si tratta di errori, di mancanze veniali o di sviste ma di una malagestione di cui ora nessuno potrà più dire di “non sapere” e, nel caso si girasse dall’altra parte, ne diventerà “complice”.
Gli aspetti esposti nella querela depositata dalla Lega Ciclismo sono chiari:
1) il verbale del consiglio federale del 18 giugno sarebbe un falso in atto pubblico, essendo stata introdotta una delibera inesistente;
2) il confezionamento di questo verbale (con il famigerato punto 3.6) integrerebbe il reato di abuso di ufficio a carico di chi ne ha a responsabilità (il segretario federale);
3) la FCI è soggetta alle regole di trasparenza proprie della Pubblica Amministrazione e il suo Presidente, nel momento della gestione del denaro, riveste una pubblica funzione;
4) la spesa di 106mila euro rappresenterebbe un chiaro tentativo di gestione di quella somma al di fuori delle regole a cui è soggetto chi spende denaro pubblico con la commissione del reato di peculato (appropriazione indebita di cose non proprie da parte di un pubblico ufficiale);
5) in riferimento all’episodio di Bugno e della provvigione di 30mila euro che gli è stata offerta dalla FCI, ci si troverebbe di fronte a un tentativo di corruzione o di intralcio alla giustizia o, ancora, di peculato.
PARLIAMO DI CICLISMO – Chi ha raccontato della vicenda irlandese sino ad oggi lo ha fatto con garbo e professionalità, concedendo sempre il beneficio del dubbio alla FCI nonostante i fatti lasciassero spazio a pochi dubbi e senza prendere il posto della magistratura.
Ma è arrivato il momento di rispondere anche a chi, a vario titolo e con vari commenti, ritiene che oggi sia ciclismoweb (e il resto della stampa) a creare un danno al ciclismo. Cari signori, se un danno esiste quel danno lo sta creando questa dirigenza federale con la propria inettitudine e incapacità a gestire in maniera trasparente gli affari della FCI.
Parlare di questa vicenda significa parlare di ciclismo, perchè quei 106mila euro e tante altre risorse fanno parte del patrimonio del movimento italiano che è stato inevitabilmente depauperato di denari che avrebbero potuto essere investiti in favore del ciclismo giovanile.
Perchè ogni euro speso dalla FCI viene raccolto da fondi pubblici e dalla passione delle piccole e grandi società che compongono l’attività di base.
Ciclismoweb.net racconta dal 2005, tutti i giorni di ciclismo e dei giovani talenti del ciclismo italiano ed è proprio per rispetto di questo gruppo che ritiene importante parlare anche degli aspetti gestionali della FCI; tanto per cambiare oggi saremo in diretta da Agna (Pd) per proporvi in streaming l’ennesimo evento giovanile curato e diffuso da ciclismoweb.net. Ogni settimana, in collaborazione con Teleciclismo, proponiamo due ore di diretta TV interamente dedicate al ciclismo e, per quanti se ne fossero dimenticati, ciclismoweb.net ha dato vita alla prima cronometro post pandemia oltre ad altri numerosi eventi che anche quest’anno gli appassionati delle due ruote hanno dimostrato di apprezzare.
Ecco, non pensiate di metterci il bavaglio dicendo “parlate di ciclismo”, lo facciamo con passione, professionalità e in maniera libera da 17 anni.