La sentenza dello scorso 22 settembre avrebbe dovuto mettere la parola fine nella vertenza tra il gruppo degli organizzatori delle corse professionistiche italiane capitanati da Moreno Argentin. Quell’atto con cui il Tribunale Federale della FCI riconosceva la validità dell’assemblea elettiva della Lega Ciclismo dello scorso 29 giugno era stato salutato come un segno di distensione da parte di Mauro Vegni e del suo gruppo di lavoro.
Invece nulla è finito. Gli organizzatori di Sportunion, Gs Emilia, Uc Larcianese, Us Legnanese, Uc Pecciolese e Venturo, come era peraltro prevedibile, hanno presentato ricorso alla Corte d’Appello Federale; un atto ritenuto “fondato” dalla Corte d’Appello che ha scelto di sospendere l’efficacia della Sentenza del Tribunale Federale in attesa dell’udienza del 26 ottobre prossimo nel quale si terrà in videoconferenza la discussione della vicenda.
Insomma non c’è pace per la Lega Ciclismo: un ente la cui importanza strategica per il professionismo italiano merita sia fatta chiarezza prima di poter lavorare al futuro del ciclismo italiano.