La vicenda del Velodromo di Montichiari ha scatenato diverse reazioni. Tra coloro che hanno deciso di prendere una posizione netta c’è il Sindaco di Montichiari, Marco Togni che ha affidato ad un comunicato stampa la ricostruzione dei fatti. Ve lo proponiamo di seguito in versione integrale (in corsivo) permettendoci di aggiungere (in neretto) i richiami agli articoli che vi abbiamo proposto nei giorni scorsi per raccontare il disagio delle società di base bresciane (e non solo) nel non poter utilizzare l’unico impianto coperto disponibile in Italia mentre la nazionale italiana, anche ben dopo le Olimpiadi, ne ha usufruito quasi quotidianamente rinviando, di fatto, l’inizio dei lavori di sistemazione. Un ritardo che non è certo imputabile al Comune di Montichiari ma che è stato scelto dalla stessa FCI a discapito dell’attività di base.
Negli ultimi giorni sono stato contatto da giornalisti locali e nazionali ed addetti ai lavori nel settore del ciclismo soprattutto per fornire risposte alle “accuse” dal sig. Gianni Pozzani del comitato provinciale che polemizza sia con la sua stessa Federazione e poi con la mia Amministrazione Comunale relativamente al Velodromo di Montichiari. Non so per quale motivo il Pozzani alimenti e fomenti tali polemiche che presuppongo abbiano quale obiettivo principale questioni interne alla Federazione Ciclismo ma, se così fosse, lo diffido a tirar nuovamente in mezzo il nostro velodromo e ancor di meno la mia Amministrazione Comunale. Le faccende se le risolva in casa sua. Le dichiarazioni di Pozzani, nonostante io abbia sempre dato pubblicamente informazioni precise e corrette, risultano molto confuse quasi fossero volute. Sono quindi perciò costretto ad intervenire con questo comunicato al fine di ristabilire la verità seppur in sintesi e per le parti più salienti. Il velodromo è stato posto sotto sequestro a luglio 2018 quando io non ero ancora sindaco (ma consigliere comunale di opposizione) per mancanza del rinnovo del Certificato di Prevenzione Incendi e per i gravi problemi di infiltrazione d’acqua dal tetto. Di fatto fu decretato inagibile. Nel provvedimento di sequestro inoltre fu nominato custode della struttura il Sindaco protempore su cui grava la responsabilità. Tramite Giancarlo Giorgetti allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri stanziò 1,8 milioni di euro. Nell’estate 2019, quando mi insediai come sindaco, vennero effettuati solo i lavori già programmati di rifacimento del tetto e della levigatura della pista per una spesa di 700.000 euro. A fine agosto quando la Federazione con l’allora presidente Di Rocco mi chiese di poter entrare a fine settembre per gli allenamenti gli risposi che dal mio punto di vista sarebbe stato impossibile poter riaprire il velodromo dato che la situazione complessiva era stata ampliamente sottovalutata da chi mi aveva preceduto. La struttura aveva ulteriori gravi carenze che comportavano il persistere dell’inagibilità. Mi rivolsi allora al Prefetto per richiedere la convocazione di un tavolo tecnico con tutti i componenti della Commissione di Vigilanza e Spettacolo oltre che la Federazione e Sport e Salute per definire in maniera metodica gli ulteriori interventi da eseguire e giustificare la spesa pubblica dei rimanenti 1,1 milioni di euro. In tale riunione richiedemmo anche
l’intercessione del Sig. Prefetto al fine di chiedere al PM il parziale utilizzo della struttura alla sola Nazionale per preparare le olimpiadi (rinviate dal 2020 al 2021 per via del Covid). Il 22 ottobre 2019 il PM (e non la Prefettura, come erroneamente organi di stampa hanno riportato) rispose autorizzando l’accesso al velodromo “unicamente per le attività di allenamento delle squadre nazionali maschili e femminili” con un numero massimo di 50 persone e demandando l’attività di controllo ai Carabinieri e al custode. È evidente che la selezione degli atleti attuali e futuri spetta quindi alla Federazione.
Il primo punto fondamentale è proprio questo: il PM, il 22 ottobre 2019, aveva autorizzato la preparazione delle nazionali in vista delle Olimpiadi. L’appuntamento Olimpico, si è tenuto ad agosto 2021. Da quel giorno in poi la FCI avrebbe dovuto riconsegnare le chiavi al custode e consentire l’avvio dei lavori. Come mai ciò non è avvenuto?
Come prima cosa mi chiedo a che titolo il sig. Pozzani nei giorni passati si sia permesso di entrare presso la struttura. Non mi risulta che lui sia un atleta della nazionale o che mi abbia chiesto il permesso.
Riproponiamo la stessa domanda al sig. Sindaco, ma, soprattutto, al Presidente Cordiano Dagnoni non tanto per l’entrata (che risulta essere stata autorizzata) di Gianni Pozzani, ma per tutti gli altri operatori TV, fotografi e atleti che non rientrano nel novero della nazionale olimpica e che in questi due anni hanno avuto accesso al Velodromo. Basta scorrere la pagina delle convocazioni disponibile sul sito della FCI per scoprire l’entita di questa attività portata avanti dalla nazionale con il Velodromo di Montichiari che è stato usato, praticamente tutti i giorni, da atleti convocati appositamente in nazionale. Solo dal 1° marzo 2022 risultano essersi tenuti questi raduni:
1 marzo – Naz. Pista + Juniores
2 marzo – Naz. Pista
3 marzo – Naz. Sprinter
4 marzo – Alzini e Consonni
8 marzo – Naz. Pista
9-10 marzo – Naz. Pista (Milan)
10 marzo – Naz. Sprinter
11 marzo – Naz. Pista
14 marzo – Naz. Pista (Bertazzo e Lamon)
15 marzo – Naz. Pista + Sprinter
16 marzo – Naz. Pista
17 marzo – Naz. Donne Juniores + Sprinter
18 marzo – Naz. Pista
21 marzo – Naz. Pista
22 marzo – Naz. Donne Juniores + Sprinter
28 marzo- 3 aprile – Naz. Paralimpica + incontro con gli stradisti
29 marzo – Naz. Donne Juniores + Sprinter
30-31 marzo – Naz. Pista
31 marzo – Naz. Donne Juniores
1 aprile – Naz. Pista
5 aprile – Naz. Donne Juniores
5-8 aprile – Naz. Pista
7 aprile – Naz. Donne Juniores
11-15 aprile – Naz. Pista
12 aprile – Naz. Donne Juniores
13 aprile – Naz. Pista Juniores
14 aprile – Naz. Donne Juniores + Sprinter
19 aprile – Naz. Sprinter
20-21 aprile – Naz. Pista Juniores
21 aprile – Naz. Sprinter
26 aprile – Naz. Donne Juniores + Sprinter
27 aprile – Naz. Pista
28 aprile – Naz. Pista + Donne Juniores
3 maggio – Naz. Sprinter
4-5 maggio – Test attitudinali Donne Juniores
3-6 maggio – Naz. Pista
10 maggio – Naz. Donne Juniores + Sprinter
12 maggio – Naz. Donne Juniores + Sprinter
17 maggio – Naz. Sprinter
17-19 maggio – Naz. Juniores maschile e femminile
19 maggio – Naz. Sprinter
24 maggio – Naz. Donne Juniores + Sprinter
25-27 maggio – Naz. Pista
26 maggio – Naz. Donne Juniores
31 maggio – 1 giugno – Naz. Pista
3 giugno – Naz. Pista (Collinelli, Lamon, Milan)
7 giugno – Naz. Donne Juniores
7 giugno – Naz. Sprinter
8 giugno – Naz. Pista
9 giugno – Naz. Pista + Sprinter
9 giugno – Naz. Donne Juniores
10 giugno – Naz. Pista
13-15 giugno – Naz. Pista
21-24 giugno – Naz. Pista
23 giugno – Naz. Sprinter
24-26 giugno – Naz. Paralimpica
27-30 giugno – Naz. Pista
28 giugno – Naz. Sprinter
1-5 luglio – Naz. Sprinter
5-8 luglio – Naz. Pista
7-8 luglio – Naz. Sprinter
21 luglio – Naz.Pista
25 luglio – Naz. Sprinter
29 luglio – Naz. Sprinter
1-6 agosto – Naz. Pista
2-4 agosto – Naz Sprinter
9-12 agosto – Naz. Pista (in contemporanea con gli Europei Elite)
16-19 agosto – Naz. Pista
29 agosto – Naz. Pista
1 settembre – Naz. Pista
5 settembre – Naz. Pista
6-8 settembre – Naz. Pista
8-9 settembre – Naz. Pista
12-15 settembre – Naz. Pista
19-23 settembre – Naz. Pista
26-30 settembre – Naz. Pista
3-7 ottobre – Naz. Pista
E’ evidente che il Sindaco di Montichiari non può avere contezza di chi sia entrato nel velodromo in tutte queste occasioni. Lo sanno bene, invece, i tecnici federali, i CT Marco Villa e Ivan Quaranta oltre che il team manager Roberto Amadio: si trattava di preparazione per le Olimpiadi di Tokyo? Era una attività consentita dalla autorizzazione del PM richiamata dal sindaco? O se ne è fatta una interpretazione estensiva? Perchè, così ad occhio, se Montichiari non è a norma per ospitare allenamenti o gare delle società giovanili, non si comprende come lo possa essere per una attività così intensa e prolungata nel tempo.
Secondariamente è chiaro che essendo ancora sotto sequestro ed è accessibile solo alla nazionale è inutile fare polemica dicendo che <<Solo i privilegiati possono entrare>>, questa non è né una mia scelta né della federazione ma un ordine impartito dalla Procura. Inutili anche lanciare provocazioni per organizzare campionati italiani e poi aggiungere che “non si vuol forzare la mano”. È alquanto stucchevole. La si smetta quindi di mettere in cattiva luce le istituzioni, il velodromo e danneggiare il ciclismo se davvero lo si ha a cuore. Su mio input la Federciclismo e Sport e Salute (che in questa fase gestisce i progetti e gli appalti), hanno accordato il calendario delle attività ed il cronoprogramma dei lavori al fine di dare priorità alla nazionale di prepararsi agli eventi internazionali tra cui le olimpiadi, i mondiali, il record dell’ora ed il merito di tutti i successi e di tutte le medaglie vanno anche a questa programmazione condivisa. Nessun ritardo quindi ma semplice e oculata programmazione.
Nella lunga lista di convocazioni di cui sopra non ve ne è nemmeno una dedicata alla preparazione del Record dell’ora di Filippo Ganna. Ammesso che questa fosse una attività rientrante nella preparazione olimpica (un anno dopo le Olimpiadi, sic!), il Sindaco non può sapere, ma la FCI si, che il record dell’ora è stato tentato a titolo individuale da Filippo Ganna e non come atleta della nazionale. Anzi, come atleta del Team Ineos Grenadiers. Dunque, a che titolo, Filippo Ganna ha potuto preparare questo appuntamento all’interno del Velodromo di Montichiari? E come è stato possibile autorizzare che venisse documentata con foto e video durante le varie sedute di allenamento, la preparazione del campione piemontese? (Nel video ufficiale è chiaramente visibile la clip al minuto 20 girata a Montichiari: clicca qui)
Ovviamente nulla contro Filippo Ganna o gli altri azzurri che hanno avuto il privilegio di girare a Montichiari in questo ultimo anno, ma la semplice necessità e opportunità di parlare con trasparenza e chiarezza alle società di base che in tutto questo tempo sono state costrette ad attendere fuori dai cancelli.
Tantopiù che, lo dice lo stesso Sindaco di Montichiari, e non c’è motivo di dubitarne, è stata la FCI a dettare il calendario delle attività e il cronoprogramma dei lavori: lavori rinviati per preparare prima le Olimpiadi, poi gli europei, poi il record dell’ora e poi di mondiali. Ma di questo passo, con il ripetersi annuale di Europei e Mondiali, non ci sarebbe mai stato il “tempo giusto” per intervenire sulle magagne del Fassa Bortolo se qualcuno non avesse acceso i riflettori.
Il 10 ottobre alle ore 12:00 il Comune di Montichiari, proprietario della struttura, ha consegnato il cantiere alle ditte incaricate da Sport e Salute per l’esecuzione del lotto di lavori finalizzati ad ottenere l’agibilità e quindi il dissequestro. I lavori, salvo imprevisti, avranno una durata di circa 4 mesi. Maggiori dettagli sul futuro del velodromo, sugli altri ulteriori lavori per le migliorie da realizzarsi con il finanziamento di 2 milioni di Regione Lombardia e sul progetto del PNRR da 4 milioni di euro saranno illustrati in una futura conferenza stampa organizzata da Comune alla presenza di Sport e Salute e della Federciclismo.
Il Sindaco
Marco Togni
Nel ringraziare Marco Togni per la chiarezza e la collaborazione, restiamo in attesa della fissazione della conferenza stampa per ottenere ulteriori delucidazioni dalla FCI, facendo presente che già una conferenza stampa relativa agli affari d’Irlanda prima annunciata e poi cancellata dal Presidente Dagnoni non si è mai tenuta. Alla luce delle parole del Sindaco di Montichiari, però, un fatto è chiaro ed evidente: la FCI nell’ultimo anno e mezzo facendo un uso più o meno legittimo dell’autorizzazione ricevuta per preparare i Giochi Olimpici di Tokyo (non è dato sapere se limitata a quell’evento o all’attività in generale della nazionale: purtroppo l’autorizzazione sembra non essere stata protocollata o comunque non disponibile ad essere consultata pubblicamente), ha procastinato i lavori di sistemazione dell’impianto di Montichiari sino a questi giorni. Una decisione legittima da parte dei vertici della FCI ma che non è mai stata comunicata con chiarezza e trasparenza alle società di base, escluse a priori dall’attività in pista.
Peraltro, in questo anno e mezzo, i lavori di sistemazione a Montichiari ben avrebbero potuto svolgersi nei mesi estivi quando la nazionale avrebbe potuto lavorare, senza pregiudizio e ritardo alcuno, in uno degli altri velodromo scoperti presenti in Italia.
Si è preferito, invece, proseguire convocando ragazzi e le ragazze agli allenamenti a Montichiari dove hanno girato quasi quotidianamente in un impianto non a norma e privo degli standard di sicurezza richiesti dalla legge: era questa la volontà del PM quando aveva concesso alla nazionale azzurra di radunarsi all’interno del Velodromo per preparare le Olimpiadi di Tokyo? O quella autorizzazione era stata data solo in considerazione dell’eccezionalità e dell’importanza di tale appuntamento? Quali responsabilità comporta per l’ente proprietario della pista e per chi doveva controllare quanto avveniva, il fatto che la FCI ne abbia fatto un utilizzo così esteso e ripetuto nel tempo?
Ed infine, con quale titolo un team privato, peraltro di nazionalità straniera, ha potuto usufruire del Velodromo di Montichiari per preparare il tentativo di record dell’ora con un proprio atleta? Come ha potuto quel team accedere con il proprio staff e i propri addetti alla comunicazione all’interno del Velodromo posto sotto sequestro? E perchè, nonostante tutto il tam-tam mediatico collegato, nessuno di coloro che avrebbero dovuto controllare, se ne è mai accorto? Con quale autorizzazione Filippo Ganna ha potuto lavorare specificatamente per questo obiettivo all’interno di Montichiari? E chi lo ha assistito, fotografato e filmato perchè e come era lì?
Scorrendo le varie convocazioni, infine, i nomi degli atleti in allenamento a Montichiari rientrano in una stretta cerchia che si ripete settimana dopo settimana: è triste constatare che per l’attuale FCI esistano dei tesserati di “serie A”, autorizzati a girare anche a Montichiari nonostante i divieti e dei tesserati di “serie B” per cui vale ad oltranza la chiusura del velodromo.