Un nuovo inizio per Riccardo Verza. Il 25enne di Este (Pd) correrà quest’anno con la formazione austriaca della Hrinkow Advarics. Una scelta che porterà il figlio d’arte a misurarsi con i big delle due ruote in tutta Europa: “Non è il passaggio al professionismo che sto inseguendo ormai da qualche anno ma è comunque un passo in avanti per me. Purtroppo nel ciclismo di oggi c’è poco spazio per chi, come me, ha 25 anni. E’ più facile arrivare tra i professionisti quando si hanno 18 anni piuttosto che da Elite”.
Le ultime due stagioni con la casacca della Zalf l’hanno vista più volte vincente. Cos’è mancato?
“In Zalf mi sono trovato bene e credo di essere riuscito ad esprimermi come volevo. In due anni ho vinto due prove internazionali come quella di Kranj e il Trofeo Città di Brescia, ho trovato la giusta continuità di risultati ma non è arrivata la telefonata che attendevo”.
Come è nata questa nuova opportunità in Austria?
“Per continuare a correre mi ero messo come obiettivo quello di avere la possibilità di seguire almeno un calendario internazionale. Dopo la Veneto Classic mi ha chiamato Matej Mugerli, il team manager della Hrinkow, e mi ha proposto di correre con loro nel 2023. E’ una formazione continental matura che prende parte a molte corse del calendario europeo e questo è bastato per convincermi”.
Quali motivazioni la spingono a continuare a correre?
“Pedalare mi piace, è la mia passione. Credo che i risultati che ho ottenuto dicano che posso meritarmi un posto in gruppo. La possibilità di gareggiare in eventi diversi da quelli che ho affrontato sino ad oggi mi stimola a fare del mio meglio. Correrò con la voglia di mettermi in luce in ogni corsa, andando all’attacco e cercando il miglior risultato possibile”.
Valigia sempre pronta, dunque. La rivedremo correre anche in Italia?
“Il calendario è ancora in corso di definizione, di certo sarò al via del Campionato Italiano Professionisti. La squadra sarà presente anche in alcuni appuntamenti del calendario professionistico italiano, per me dipenderà molto dal programma che seguirò”.
La sua storia si è intrecciata spesso con quella del vicentino Matteo Zurlo nelle ultime stagioni. E’ stato suo compagno alla Zalf e, a fine stagione, ha fatto una scelta diversa dalla sua, tornando tra i dilettanti alla Uc Trevigiani. Cosa l’ha spinta, invece, a guardare altrove?
“Con Matteo c’è una bella amicizia. Poi ognuno è giusto che segua la strada che sente più adatta a sè. Io, francamente, non avrei avuto alcuno stimolo a tornare ad affrontare le corse che ho già fatto diverse volte. Sulla carta potrebbero sembrare più facili rispetto al programma internazionale ma in realtà non è così perchè in Italia ci sono tanti giovani forti che stanno crescendo e per un Elite non è facile avere continuità. Correre all’estero, nelle gare di livello professionistico, sarà una sfida continua ma se arriveranno i risultati sperati, saranno di peso. Con la speranza che bastino per far aprire, finalmente, qualche porta”.