Non accennano ad attenuarsi le tensioni interne alla FCI; nonostante i sorrisi, le premiazioni, le strette di mano e le pacche sulle spalle, infatti, il Consiglio Federale, che è tornato a riunirsi nel fine settimana ad Ostia, ha accettato le dimissioni di Luciano Fusar Poli.
FUSAR POLI E ZEN DIMISSIONARI – Una uscita di scena pesante, quella del numero uno della Struttura Tecnica Nazionale per strada e pista, che era già nell’aria nel settembre dello scorso anno ma che, nel pieno della bufera degli affari d’Irlanda, era stata congelata per concretizzarsi in questi ultimi giorni.
Secondo le indiscrezioni raccolte da Ciclismoweb.net, sabato il Consiglio Federale avrebbe preso atto delle dimissioni del Presidente Fusar Poli e del componente Marco Zen accettandole: ufficialmente entrambi si sarebbero dimessi dal proprio incarico per motivi personali ma i ben informati parlano di frizioni interne con alcuni dirigenti federali che durano ormai da diversi mesi.
Contattato da Ciclismoweb.net, Fusar Poli ha confermato le indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione ma non ha voluto commentare la notizia: “Confermo che ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica. Non ci sono particolari motivi, solo impegni personali che mi impediscono di svolgere il mio ruolo”.
Nominato nel giugno 2021, al posto di Roberto Amadio (promosso in quell’occasione a Team Manager delle nazionali), tra i corridoi della FCI si vocifera che tra Fusar Poli e la dirigenza Dagnoni si siano sommate con il passare delle settimane diverse tensioni dovute ad alcune decisioni assunte dal Consiglio Federale in maniera difforme rispetto alle proposte della Struttura Tecnica. Non ultime, ci potrebbero essere anche le decisioni assunte da alcuni comitati regionali (clicca qui per rileggere l’articolo), in palese contrasto con le norme sui trasferimenti juniores ma tollerate dalla FCI.
IL VALZER DEL MOSCERINO – Le dimissioni di Fusar Poli e Zen arrivano a poca distanza dal precedente Consiglio Federale che, sempre stando alle indiscrezioni, ha modificato diverse deleghe all’interno del Consiglio stesso. Passerebbe, ad esempio, al piemontese Giovanni Vietri la delega per il ciclismo su strada, così sottratta al vice-presidente Ruggero Cazzaniga; allo stesso tempo il toscano Fabio Forzini avrebbe perso la propria competenza in relazione alla formazione spostata in capo al fedelissimo del Presidente, Gianantonio Crisafulli.
Movimenti che fanno ipotizzare che al posto di Fusar Poli potrebbe essere presto nominato Rocco Marchegiano, ex presidente regionale in Piemonte, ex vice-presidente nazionale, grande sostenitore di Dagnoni in campagna elettorale e punto di riferimento sia per il Consigliere Giovanni Vietri sia per il “dissidente” presidente piemontese Massimo Rosso. Il buon Rocco smentisce pubblicamente ma i rumors che parlano di un suo rientro si fanno sempre più forti.
Un vero e proprio valzer di poltrone che testimonia una situazione per nulla tranquilla e definita all’interno del massimo organo di rappresentanza del ciclismo italiano; tutte decisioni, così come accaduto per le dimissioni di Fusar Poli e Zen, assunte nel completo silenzio del nutrito ufficio stampa della FCI e all’insaputa dei tesserati. Sul sito federale, infatti, non vi è traccia di alcuna modifica (tanto che lo stesso Fusar Poli compare ancora al vertice della Struttura Tecnica) e nei comunicati stampa rilasciati non figura nemmeno una riga nè per aggiornare il movimento su questi importanti cambiamenti nè per ringraziare i personaggi uscenti per il lavoro svolto.
AMADIO DESAPARECIDO – Oltre ai dimissionari, ad agitare ulteriormente la scena federale, ci sarebbe il “desaparecido” Roberto Amadio; il team manager delle nazionali italiane, che gode di un lauto compenso elargito con generosità dalla FCI, da alcune settimane sarebbe al lavoro in Argentina per l’organizzazione della Vuelta a San Juan di cui era, ed è, consulente.
Della sua attività in Sud America sono testimoni i team manager di mezzo mondo con cui ha avuto rapporti per definire gli ingaggi delle diverse compagini in gara, oltre che gli organizzatori, i fratelli Curuchet ma, nel frattempo, in FCI il nome di Amadio è completamente sparito dai radar.
E’ sufficiente scorrere le diverse convocazioni della nazionale italiana pubblicate sul sito della FCI dove, fino al 6 gennaio scorso, compariva la “approvazione del Team Manager Squadre Nazionali Roberto Amadio” mentre da quella data in poi non si fa più menzione dell’alto dirigente federale.
Alla Vuelta a San Juan, dal prossimo 22 gennaio, sarà in gara anche la nazionale italiana di Marco Villa (decisa con il comunicato del 12 gennaio dove non compare più il nome di Amadio) che, a questo punto, sfruttando le doti degli “inseguitori” convocati per l’occasione, oltre ad avere il compito di ben figurare in gara, avrà anche quello di mettersi sulle tracce del team manager “desaparecido”.