Il sasso è stato lanciato nello stagno e le reazioni in queste ore che stanno seguendo all’articolo pubblicato questa mattina da Ciclismoweb.net si stanno sommando.
L’assoluto silenzio della FCI non aiuta certo a fare chiarezza tra le suggestioni e le indiscrezioni verosimili ma, tant’è, non resta che darne pubblicazione per attendere che poi la nebbia si cali e restino, chiari ed evidenti, gli indizi più concreti.
DIMISSIONI SENZA SOSTITUTO, COME CASSANI – Il primo dato che salta agli occhi, dalle reazioni raccolte da Ciclismoweb.net in queste ore, è il fatto che la FCI abbia accettato le dimissioni di Luciano Fusar Poli, lo ricordiamo, il Presidente della Struttura Tecnica Nazionale non una carica qualunque, senza avere a disposizione alcun sostituto certo. Una situazione nella quale la FCI si era già trovata nel 2021 all’indomani della rottura con Davide Cassani nel ruolo di Commissario Tecnico poi toccato a Daniele Bennati ma solo al termine di una infinita girandola di nomi, proposte, dinieghi e sondaggi.
Proprio come in quella occasione, dunque, nell’ultimo fine settimana si sono moltiplicate le richieste di disponibilità avanzate dal Presidente Cordiano Dagnoni o per suo conto con una difficoltà in più: la proposta, infatti, sarebbe a titolo gratuito con il solo riconoscimento del rimborso spese e dei gettoni di presenza (comunque di un certo rilievo)
IL BORSINO DEI POSSIBILI SOSTITUTI – Se resta comunque calda la pista che conduce a Rocco Marchegiano, si possono sommare anche i nominativi di personaggi di spicco come Maurizio Fondriest, che già aveva declinato l’offerta da CT, e Gianni Bugno (a breve libero dalla carica alla CPA), amico di vecchia data del Presidente nonostante gli screzi legati alle provvigioni per le sponsorizzazioni. Entrambi farebbero molto immagine e prestigio ma, allo stesso tempo, potrebbero pagare dazio in tema di normative e categorie giovanili.
Nel corso dell’inverno, dalle formazioni Continental italiane, si è messo in luce il vice-presidente del Comitato Veneto, Alessandro Spiniella che, in più di una occasione, ha fatto da portavoce per tutta la categoria negli incontri ufficiali con la FCI e con la Lega Ciclismo; Spiniella ha formazione e competenza, oltre che conoscenze, per tentare il salto in campo nazionale ma il suo limite potrebbe essere il legame diretto con una formazione di grande prestigio come la General Store. Allo stesso modo questo nuovo “buco” nell’organigramma federale potrebbe essere una porta di servizio per far rientrare il trentino Dario Broccardo, ancora in attesa del posto che gli spetterebbe da vice-presidente federale dopo l’uscita di scena di Norma Gimondi (nomina ancora in attesa della pronuncia degli organi di giustizia).
Tra coloro che hanno ricevuto la telefonata federale ci sarebbe anche il lombardo, friulano di adozione, Christian Murro. L’ex professionista oggi è uno degli organizzatori del Giro del Friuli Venezia Giulia per dilettanti, tecnico regionale del Comitato Regionale Friulano e consigliere della Libertas Ceresetto: per il suo profilo, tra i più giovani a disposizione, si sarebbero spesi anche gli altri friulani del gruppo federale, a partire da Daniele Pontoni (CT del Ciclocross. La figlia di Murro corre il ciclocross nella DP66, società innegabilmente legata proprio a Pontoni) e il team manager azzurro Roberto Amadio.
In attesa che Christian Murro sciolga la riserva, la poltrona di Presidente della Struttura Tecnica Nazionale continua ad essere vacante in un periodo fondamentale per l’organizzazione delle manifestazioni, l’aggiornamento dei calendari, l’affiliazione e il tesseramento di società e atleti. Non resta, dunque, che attendere per una decisione che potrebbe arrivare a breve ma che, in caso di mancata disponibilità dei diretti interessati, potrebbe diventare un nuovo romanzo federale… con il benestare di tutto il movimento.