Basta polemiche politiche, parliamo di ciclismo! Ecco, appunto. Lo scorso lunedì vi avevamo aggiornati sul bilancio del primo, disastroso, weekend di gare giovanili tra applicazioni confusionarie dei nuovi obblighi regolamentari imposti dalle “norme attuative 2023” e contraddizioni latenti (CLICCA QUI per rileggere l’articolo).
Vi avevamo parlato anche della maniera piuttosto pittoresca con cui viene, settimanalmente, ripetuto il rito della misurazione dei rapporti dopo il traguardo. Ma quanto è avvenuto domenica ad Albano S. Alessandro ha superato di gran lunga ogni immaginazione.
CENTIMETRI FATALI – Domenica mattina, Albano S. Alessandro (Bg). Gara impegnativa per gli allievi, Giacomo Rosato (Valcavasia) saluta tutti in salita, se ne va e giunge in solitaria al traguardo. Prima vittoria stagionale per il giovane ragazzo veneto, grandi festeggiamenti dopo il traguardo e la, solita, corsa alla misurazione dei rapporti. Giacomo mette la bici sulla canaletta, la spinge in avanti in maniera quasi distratta ma lo sguardo del Presidente di Giuria lo fredda: secondo il commissario il rapporto usato da Giacomo Rosato non va bene. Troppo lungo di qualche centimetro.
Da quel momento inizia una lunga discussione, con tutta una trafila di prove e riprove, controlli e misurazioni. Ma non se ne esce: il Presidente di Giuria lombardo è irremovibile, toglie la vittoria a Rosato e la assegna a Julian Bortolami. La questione, però, rimane aperta e, verosimilmente, sarà oggetto di un ricorso al Giudice Regionale Lombardo perchè i conti non tornano…
I CONTI NON TORNANO – Giacomo Rosato ha utilizzato, come verificato dal Presidente di Giuria, il rapporto 50X14, l’unico che consente di avvicinarsi al limite massimo di 7,63 metri, stabilito dalle norme attuative 2023 per gli allievi. Il giovane atleta veneto montava dei copertoni di misura 28 e, con questo equipaggiamento, se la matematica non è una opinione, lo sviluppo è esattamente di 7,629 metri (clicca qui per provare il calcolo).
Mentre in passato il regolamento FCI prevedeva l’utilizzo del rapporto 52X16, le norme attuative 2023 prescrivono che “lo sviluppo del rapporto massimo consentito è di 7,63 metri”. Come detto, il rapporto in assoluto più utilizzato dagli allievi italiani è quindi il 50X14, come vanno dunque valutate le influenze legate alle dimensioni del copertone? Le norme attuative, redatte con la consueta attenzione e perizia, non lo dicono. Certo è che, applicando alla lettera l’art. 3.11.4 delle norme attuative e limitandosi allo sviluppo del rapporto massimo (non della bicicletta nel suo complesso!) il 50X14 è il rapporto adeguato e non discutibile. L’equivalente, insomma, del buon vecchio 52X16 che era ammesso con ogni tipo di copertura.
Se poi, effettivamente, dovesse essere provato che l’utilizzo di copertoni del 28 o del 30 dovesse garantire un vantaggio in termini di sviluppo massimo, allora sarebbe necessario che qualcuno, dagli uffici federali, si sforzasse di chiarire la situazione prima che si ripeta lo spiacevole episodio di Albano S. Alessandro. Ma, già a 24 ore dall’accaduto, nulla è ancora trapelato dagli uffici federali.
Intanto c’è un ragazzo a cui va spiegato il perchè nella prima uscita stagionale ha corso, è arrivato terzo e ha misurato regolarmente il proprio rapporto che è stato ritenuto congruo mentre nella seconda gara è stato declassato e considerato alla stregua di un bandito.
STECCHE E MISURE AD OCCHIO – Ciò che, però, lascia più perplessi è l’approssimazione con cui queste misurazioni vengono effettuate. Senza voler richiamare le nozioni di ingegneria è evidente che le “vecchie” stecche per la misurazione dei rapporti, per quanto precise, sono spesso storte, piegate, posizionate in qualche maniera. Non certo le condizioni ideali per fissare una misurazione scientifica. C’è poi la questione del posizionamento della pedivella che è sempre fatto “ad occhio” sia al momento dell’inizio della misurazione sia al termine dove, solitamente, si posiziona il giudice.
In questo contesto, andare a sollevare dubbi su una differenza nell’ordine di pochi centimetri è, evidentemente, una questione discutibile. La cosa più imbarazzante, però, che si è vissuta ad Albano S. Alessandro rimane il fatto che il Presidente di Giuria nel primo comunicato emesso si è limitato a riportare “bicicletta non conforme al regolamento” senza indicare con precisione la problematica rilevata in sede di misurazione e senza quantificare lo scarto ritenuto illegittimo. Nemmeno nel secondo comunicato, con cui ha respinto il reclamo della società del ragazzo, il Presidente di Giuria ha specificato questo dato limitandosi a riportare di aver considerato il “controllo eseguito meticolosamente, la misurazione dello sviluppo metrico e l’asta di controllo”.
Una meticolosità che, forse, anche per un senso di giustizia nei confronti del ragazzo escluso dall’ordine d’arrivo, avrebbe dovuto essere meglio specificata e chiarita. Non solo nella misura della differenza ma anche degli strumenti utilizzati per stabilirla. Perchè se l’unico riferimento resta l’occhio del giudice…