Le strade francesi sono pronte ad accogliere nella domenica di Pasqua gli atleti che che lotteranno sui ciottoli della Parigi-Roubaix. La partenza dell’ultima classica delle pietre dell’anno sarà data come da tradizione dalla cittadina di Compiègne per concludersi nell’iconico velodromo di Roubaix, nel mezzo 258 km di cui 55.5 non asfaltati. Tra tutte le gare la regina è quella più difficile da decifrare e pronosticare, negli anni infatti nomi che nessuno avrebbe fatto al mattino sono riusciti a farla propria, ricordiamo ad esempio: Matthew Hayman e Johan Vansummeren. Dall’uovo di pasqua di quest’anno usciranno non una ma ben cinque sorprese, ecco in anteprima i loro nomi:
Nils Politt: il panzer tedesco ha già sfiorato l’impresa a Roubaix nel 2019, quando da quasi emergente si presentò in coppia con Philippe Gilbert all’interno del velodromo, dovette rassegnarsi allo sprint veemente del belga. Ad oggi rimane la sua miglior performance sulle pietre francesi, prenderà il via per la settima volta consecutiva, un habituè delle corse nordiche il ragazzo di Colonia è molto forte sul piano e resistente ai colpi delle pietre, una certa spavalderia nell’affrontare i tratti fuoristrada e nell’anticipare il gruppo dei favoriti così come fatto già una settimana fa al Fiandre. Ha ormai l’esperienza giusta per domare la classica per eccellenza e portare il giusto riconoscimento ad una vita ciclista sempre a tutta.
Fred Wright: il 23enne britannico cresce progressivamente anno dopo anno, passato molto giovane nel mondo dei prof non è riuscito ancora a imporsi nella categoria, ma fà della continuità la sua grande dote, secondo in tappe di Tour e Vuelta; corridore poliedrico ama andare al vento, si difende bene anche sugli strappi e nelle volate ristrette. Qui al nord ha eccelso nella prova del Fiandre chiusa in ottava posizione, nella quale aveva già impreziosito il suo palmares con il settimo posto dell’anno passato. Alla Roubaix ancora lontano dai primi nelle uniche due edizioni a cui ha partecipato, è giunto l’anno per avvicinarsi alla vetta.
Gianni Vermeersch: il campione del mondo nella specialità del Gravel ottenuta nel circuito di Cittadella, si destreggia più che bene nei tracciati offroad, nasce e continua a praticare la disciplina del ciclocross, in casa Alpecin c’è la stella di Van der Poel, il belga potrà essere di supporto al capitano grazie all’esperienza e ad un senso tattico acuito. Nell’ultimo biennio è cresciuto molto anche in termini di risultati personali, vincendo corse di buon livello davanti a nomi di spicco. Qualora la marcatura a Van der Poel fosse troppo serrata, il belga potrà fare corsa a sé e sorprendere il gruppo dei favoriti, magari con un’azione lontano dal traguardo.
Marijn Van den Berg: il portacolori della EF Education, in assenza del leader Alberto Bettiol, avrà maggiori responsabilità sulle proprie spalle; ha staccato la prima vittoria da professionista nel mese di gennaio grazie ad una volata di gruppo. Uomo con un buono spunto veloce, tiene bene anche nelle prove contro il tempo, in questa primavera lo abbiamo visto spesso entrare in azioni di forza, non ha paura di prendere il toro per le corna, prerogativa fondamentale per essere competitivo a queste latitudini. Poche settimane fa ha concluso in decima posizione la semiclassica belga Brugge-De Panne, la Roubaix sarà un battesimo per il neerlandese, a fine giornata la strada emetterà sentenza.
Stefan Kung: in casa Groupama hanno finalmente trovato un’uomo competitivo e adatto alle classiche primaverili del pavè, lo svizzero dopo diverse stagioni dedicate alla prove contro le lancette ha deciso di puntare forte su questo periodo dell’anno e i risultati non possono che dargli torto. Lo scorso anno a Roubaix per la prima volta riuscì a salire sul podio, in terza piazza, dimostrando ottima padronanza del mezzo sulle pietre sconnesse e una resa autoritaria durante tutta la gara. Uno dei più forti passisti dell’intero gruppo, non ha paura di prendere di petto i settori come Arenberg e Mons-en-Pévèle, quella di quest’anno sarà la sua ottava partecipazione facendone così uno dei più esperti nel peloton, arriva da un ottimo sesto posto al giro delle Fiandre, altro suo pallino, la via tracciata da Cancellara in casa elvetica è pronta per essere rinnovata.