Come da tradizione la Liegi-Bastogne-Liegi di Domenica sancirà la fine della lunga campagna di classiche partita nell’ultimo weekend di Febbraio. Il quarto monumento della stagione vivrà del duello tanto atteso tra Pogacar ed Evenepoel, ci sono alcuni corridori però che si risvegliano appena avvertono il profumo delle cotes che si snodano tra Liegi e Bastogne, tra tutti c’è il due volte campione del mondo: Julian Alaphilippe.
Il francese farà il suo ritorno alle corse a seguito di uno stop forzato avvenuto dopo l’infortunio al Giro delle Fiandre e partirà in prima battuta come supporto al leader designato: Remco Evenepoel. LouLou sta attraversando un periodo sportivo alquanto complicato, in queste settimane è stato persino fortemente criticato dal suo patron Patrick Lefevere per la mancanza di risultati e le continue battute di arresto
Qualcosa sembra essersi fermato proprio dopo la terribile caduta verificatasi l’anno passato alla Doyenne, nell’occasione riportò fratture a scapole e costole oltre ad un problema al polmone. Ci vollero diversi mesi per rivederlo regolarmente al via sulle strade, da quel momento in avanti però non abbiamo più rivisto e ammirato quella classe cristallina che lo distingue in gruppo, si perché di Alaphilippe ci siamo tutti follemente innamorati. Corridore estroso e sempre sorridente, ha impreziosito le sue vittorie grazie a scatti feroci sugli strappi più duri delle più belle classiche e dei mondiali, quando l’acido lattico degli altri era al massimo, lui riusciva a zampettare ancora e mettere un’ulteriore colpo per fare sedere definitivamente gli avversari.
LE VITTORIE PIU’ BELLE:
Tutto è iniziato con la splendida accoppiata Strade Bianche e Milano Sanremo 2019, per proseguire con i Campionati del Mondo di: Imola 2020 quando si levò tutti da ruota sull’ultimo passaggio di Cima Gallisterna, così come l’azione fotocopia del Mondiale 2021 sull’arrivo di Leuven in Belgio. Nella sua bacheca conta il tris (2018, 2019, 2021) in cima al muro per eccellenza, quello di Huy, nel mezzo ha scaldato i cuori dei tifosi transalpini con le sei vittorie al Tour e il quinto posto in generale del 2019, anno magico per il d’artagnan moderno .
ALAPHILIPPE E LA SINDROME SAGAN, LA LIEGI PER INVERTIRE IL TREND:
Alaphilippe e il suo conto in sospeso con la classica più antica del panorama ciclistico, quella che più gli si addice. Gli è sfuggita clamorosamente per ben due volte: nelle edizioni del 2020 e 2021 aveva una gamba fuori dall’ordinario ma la troppa fretta di vincerla in entrambi lo ha visto soccombere agli avversari e a un destino avverso. Nel 2020 oltre ad essere retrocesso dallo sprint giudicato scorretto, levò le braccia troppo presto non accorgendosi del ritorno di Roglic e del suo colpo di reni fatale, l’anno successivo pur non commettendo errori lanciò la volata fin troppo presto non riuscendo a domare la rimonta di un Pogacar ancora non formato dominatore. Due occasioni d’oro gettate che ci riportano in mente un’altro plurimo campione del mondo che negli anni precedenti ha vinto si, ma perso anche molto. Stiamo parlando di Peter Sagan che si ritroverà a fine stagione con le “sole” vittorie di Parigi-Roubaix e Giro delle Fiandre nel proprio palmares e una miriade di piazzamenti in una corsa come la Milano-Sanremo paragonabile alla Liegi per Alaphilippe. Per ribaltare la cattiva sorte che attanaglia e ha attanagliato i due campioni del mondo, ci vorrà tutta la grinta di Alaphilippe che non abbiamo visto nell’ultimo anno,così da invertire le regole che fin qui vigono che per chi ha indossato l’iride e non riesce a diventare leggenda.