Con l’epilogo del Tour de Romandie, gara a tappe del calendario UCI WorldTour, possiamo in qualche modo ritenere archiviata la prima parte della stagione 2023 ed è già tempo di stilare un bilancio complessivo almeno per le gare del World Tour.
IL COEFFICIENTE – Un bilancio che proveremo a tracciare attraverso un approccio metodologico statistico e con l’impiego del cosiddetto coefficiente di ATTRATIVITA’ di cui abbiamo già parlato nei precedenti articoli. Scopo dell’analisi è quella di supportare ed integrare – attraverso strumenti statistici e, quindi, corroborati da metodologie “scientifiche” il giudizio esperto e più in generale il sentiment che da sempre “giustifica” o spiega la partecipazione alle gare dei PRO.
Ebbene, sulla scorta del “nuovo” indicatore di analisi, possiamo affermare che sono, proprio come ci si aspetta, le Gare Monumento quelle che attraggono di più la maggior parte dei PRO, sia in valore assoluto che in relazione ai valori espressi dal nuovo Coefficiente, almeno in questa prima parte della stagione. Come evidenziato nella successiva tabella, è la Milano Sanremo, la gara che presenta il coefficiente di più alta ATTRATTIVITA’, seguita dal Giro delle Fiandre e dalla Decana (la Liegi Bastogne Liegi ndR); fanalino di coda di questa speciale classifica, invece, è il Tour Down Under che, complice anche la data di celebrazione della gara (prende il via a partire dalla seconda decade del mese di Gennaio) e probabilmente anche della distanza dal centro nevralgico del Circuito internazionale UCI-WT (si disputa infatti in Australia) è quella che attrae meno corridori del ranking UCI.
LE TENDENZE – Ci siamo già spesi sulla metodologia di “costruzione” del Coefficiente di ATTRATTIVITA’, della ratio e dei fattori che condizionano, o meglio, delle cause che hanno condizionato, fin qui le competizioni World Tour, ma, come avevamo promesso, abbiamo svolto ulteriori approfondimenti e studi con l’obiettivo di fare maggior chiarezza almeno per questa fase della stagione. E così, abbiamo sviluppato attraverso metodologie propriamente statistiche un ulteriore focus più mirato e specifico che consente di esprimere valutazioni circa la partecipazione individuale dei ciclisti al più importante calendario di Gare PRO.
Attraverso uno stimatore, di seguito, cercheremo di comprendere meglio il come ed il perché il mondo dei PRO ha approcciato questa parte della stagione 2023. Lo “stimatore” che abbiamo impiegato per tale studio è basato sull’analisi e sulla misura della pendenza della retta di regressione di minimi quadrati (o della linea di tendenza) dei valori espressi proprio del “nostro” Coefficiente di ATTRATIVITA’. Nel grafico successivo, abbiamo, infatti, rappresentato in BLU i valori dei Coefficienti della prima sessione della prima parte della stagione ed in VERDE quelli relativi alla seconda; le due linee tratteggiate, invece, rappresentano, rispettivamente, le linee di tendenza delle due parti del calendario, ovvero le rette di regressione lineare dei minimi quadrati le cui pendenze sono, come già detto, proprio oggetto di questo studio.
EQUILIBRIO INSTABILE – Entrambe le due linee di tendenza, presentano una pendenza positiva, rispettivamente paria a 0,249926 e 2,260369, a significare una maggiore attrattività delle gare lungo l’asse orizzontale; spostandosi, cioè, da sinistra verso destra del grafico, il valore Y dell’asse verticale che esprime i coefficienti delle diverse gare, è difatti maggiore. Il dissimile valore espresso dallo stimatore consente di affermare con maggior certezza e forza comunicativa che le Gare Monumento attraggono di più i PRO e di conseguenza la loro partecipazione a queste gare è certamente maggiore.
Ma attenzione, la pendenza maggiore della retta BLU (I^ Sessione) rispetto alla Verde (II^ Sessione) è, però, conseguenza diretta della collocazione della Milano Sanremo al termine della prima parte, mentre nella seconda parte della stagione la pendenza assume un valore certamente positivo ma più basso perché le gare Monumento (quelle con coefficiente di attrattività maggiore) sono calendarizzate nella parte centrale di questa parte del calendario UCI WT.
Queste affermazioni lasciano intendere che i corridori di alto “rango” concentrano la partecipazione alle gare solo per alcune specifiche competizioni del calendario UCI WT; ciò a significare una più che evidente mancata equi-distribuzione nel complessivo panorama delle gare internazionali degli atleti di maggior “richiamo”. Appare, così, evidente che l’optimum sarebbe quella di ritrovare lungo l’asset temporale del calendario, Team con una qualità media elevata e con bassa variabilità nella distribuzione del talento al loro interno. Questo con lo scopo di supportare pari effort tra tutti gli atleti nelle diverse gare internazionali lungo tutto il calendario stagionale, al fine di rendere quanto più combattuta ed incerta la competizione agonistica interna al calendario UCI. Stiamo parlando di un “competitive balance” – un bilanciamento competitivo – che purtroppo in uno sport come il ciclismo appare ancora un’operazione davvero complessa. Un equilibrio competitivo, non una mera chimera, ma una desiderata che diviene un’effettiva e concreta esigenza che è ancora, però, tutta da studiare e che, a parer nostro, è invece sempre più necessaria.
Quanto fin qui sostenuto consente di interpretare e, di conseguenza – attraverso strumenti che nel Ciclismo sono raramente impiegati – esprimere valutazioni che, da un lato, corroborano con evidenze scientifiche il giudizio esperto di chi esprime considerazioni mosse per lo più dalla propria esperienza e, dall’altro, di sostenere con maggior forza che il calendario UCI-WT è caratterizzato da momenti di forte attrattività da parte, ahinoi, solo di alcune gare; mentre le altre sono, come detto, addirittura snobbate. Considerazioni, queste ultime, che possono ulteriormente trovare fondamento se parametrate a cluster, ovvero, classi di PRO per Ranking UCI (Top-1000, Top-25, Top-10 passando per i Top-500 e Top-200 e 100).
Un approccio d’analisi per cluster del Ranking internazionale (espresso nella successiva tabella) che, però, sarà oggetto di un successivo intervento nel quale affronteremo il più ampio tema della partecipazione dei corridori di alto “rango” alle gare ciclistiche.