Ci risiamo, come ogni Giro e grande corsa a tappe che si rispetti le prime tappe sono sinonimo di frenesia, nervosismo e cadute spettacolari. Il leit motiv nel corso della quinta tappa conclusa a Salerno sono state le numerose scivolate dovute da una giornata funestata da pioggia e condizioni atmosferiche proibitive. I due momenti culmine si sono consumati ai meno 6 e ai meno 2.5 dall’arrivo, oltre alla scivolata di Cavendish sulla retta finale; ha toccato il fondo stradale praticamente la metà del gruppo. Il Bollettino finale di corsa ha sentenziato gli infortuni del campione del mondo Evenepoel, quella ben più grave di Vendrame e le innumerevoli contusioni a Pozzovivo.
Quali accortezze si potrebbero adottare in queste giornate caratterizzate da meteo inclemente? abbiamo definito tre possibili scenari per ovviare alle pesanti cadute che si presentano abitualmente in corsa.
SCENARIO 1: MODIFICHE DEL PERCORSO
La tappa in questione di Salerno non prevedeva grandi difficoltà planimetriche nei chilometri finali, l’ultima curva era prevista ai meno 6 dal traguardo e proprio nell’occasione si è allungato sul manto stradale un corridore della Alpecin, portando con se o facendo rallentare due terzi del gruppo. Non tutti gli arrivi sono come quelli di Salerno, ci sono finali più contorni caratterizzati da rotonde, deviazioni di percorso, restringimenti, spartitraffico e altri ostacoli che non permettevano una certa fluidità di corsa, in quelle occasioni la direzione di corsa potrebbe anche opzionare una modifica last minute del tracciato, magari anticipando l’arrivo in contesti più idonei e meno pericolosi.
SCENARIO 2: NEUTRALIZZAZIONE AI MENO 10
I due momenti critici di grande spavento per il gruppo si sono verificati dentro i dieci chilometri dall’arrivo, proprio nel culmine del delirio finale di corsa, quando tutti i team vogliono dirigersi nelle prime posizioni per tenere in prima linea i propri capitani, non tutti però ci stanno e tra una spallata e l’altra e quasi certa la caduta. In condizioni di manto stradale scivoloso e tempo instabile è ancora più difficile mantenere ben saldo il mezzo, sarebbe auspicabile anticipare la classica neutralizzazione che in ogni tappa c’è ai meno tre dalla fine, proprio ai meno 10 quando la corsa esplode. Così da consentire ai big della generale di alzare il piede dall’acceleratore e concludere la frazione in rilassatezza.
SCENARIO 3: ANNULLAMENTO DELLA CORSA
Sarà drastico, ma in alcune occasioni sarebbe doveroso pensare anche di annullare la tappa per salvaguardare l’incolumità degli atleti. Il tema è complicato e di facile dibattito, in una grande corsa a tappe con un’enorme visibilità è alquanto complicato pensare di non fare arrivare il gruppo. In contesti più piccoli però questa opzione è stata già vagliata, gare non world tour recentemente hanno sempre più intrapreso la politica di sospendere quelle frazioni che non permettono il regolare svolgimento (sia per il caldo estremo che per il freddo o pioggia battente).