Siamo giunti al Giro di Boa della corsa Rosa, prima di addentrarci nella fase più calda per la conquista del trofeo senza fine è giusto voltarci indietro per capire cosa ci hanno consegnato queste prime 11 tappe. Sorprese, emozioni, conflitti e conferme, ecco i cinque punti che abbiamo selezionato.
Caos Covid: 17 ritiri, quanti altri ancora lasceranno la corsa?
Sono al momento diciassette i corridori ritirati per infezione al Covid-19, i più noti in ordine sparso: Domenico Pozzovivo, Rigoberto Uran, Filippo Ganna, Alexander Vlasov, Remco Evenepoel e con lui altri quattro suoi gregari tra cui Mattia Cattaneo. Negli ultimi giorni il numero è vertiginosamente aumentato e purtroppo la tendenza è alquanto preoccupante. Sperando che le misure adottate in extremis da RCS possano contenere il più possibile il proliferare della malattia, da qui a Roma quanti ancora saranno costretti ad alzare bandiera bianca? il rischio reale è quello assistere purtroppo ad un Giro falsato e non all’altezza delle previsioni iniziali.
Ineos: una spanna sopra le altre anche senza Tao Geoghegan Hart!
Pur con la perdita di Tao Geoghegan Hart a causa di una caduta, la formazione britannica ha dato prova di essere la più equipaggiata e coesa attorno al proprio leader Geraint Thomas, oltre al gallese infatti l’ossatura del team è composta da gregari di altissimo livello, Tymen Arensman e Laurens De Plus hanno chiuso la cronometro di Cesena in settima e in quattordicesima posizione e in salita possono solo che migliorare, il francese Sivakov è l’arma principale appena la strada sala mentre per le prime fasi pianeggianti Puccio e Swift sono sinonimo di garanzia ed esperienza.
Professional italiane sugli scudi!
La vittoria di Bais a Campo Imperatore ha dato un pò di ossigeno non solo al team Eolo-Kometa ma anche a tutto il movimento delle Professional italiane, Team Corratec e Green Project-Bardiani stanno scandendo come da prassi le fughe di giornata, ma oltre al classico lavoro per dare visibilità agli sponsor arricchiscono con diversi piazzamenti le tappe di giornata, su tutti menzioniamo l’ottimo secondo posto di Karel Vacek sul primo arrivo in salita del Giro. L’ultima settimana è adatta a grandi scalatori e fondisti, qualche sorpresa potrebbe arrivare però anche da queste tre squadre, sempre molto affamate.
Roglic il più forte in salita ma…
Poche sono state le occasioni per testare i pretendenti alla maglia rosa, la salita o meglio lo strappo dei Cappuccini è l’unico ad oggi che può darci qualche feedback sullo stato di salute dei big. Chi ne è uscito bene è sicuramente lo sloveno Primoz Roglic che si è letteralmente tolto di ruota tutti gli altri, pronta la reazione G.Thomas che si è quasi subito accodato all’ex campione di salto con gli sci, buona anche la prova di Almeida che poniamo sullo stesso piano di Damiano Caruso. Poco più sotto ma con la terza settimana come habitat naturale troviamo il colombiano Buitrago, il francese Pinot oltre a Jack Haig e Hugh Carthy che sfrutteranno le salite per risalire la top10. Già da Venerdì potremmo definire un quadro più completo sulla reale condizione di chi sulle salite si esprime al meglio.
Cadute e tempo avverso, l’apoteosi dell’imprevedibilità dei Giri a Tappe.
La pioggia e il freddo, oltre alle cadute che non sono altro che la diretta conseguenza del cattivo meteo, hanno in lungo e largo condizionato queste prime 11 tappe. Eppure solo pochi giorni fa alla partenza dall’Abruzzo il sole risplendeva e augurava il meglio al gruppo interno. Purtroppo si è abbattuta sull’intera penisola un’instabilità meteorologica infelice, e nei prossimi giorni non sono previsti grandi cambiamenti atmosferici. il bilancio dei ritiri inizia ad essere pesante, in ordine di tempo ha dovuto salutare tutti anche il vincitore del Giro 2020 Tao Geoghegan Hart.