Entra in vigore oggi la Riforma dello Sport che trasforma tutti i collaboratori sportivi in “lavoratori”. Una Riforma che, come vi abbiamo raccontato in questi mesi, comporterà diversi cambiamenti nel rapporto tra società e volontari/collaboratori.
Non tutte le ASD si sono preparate adeguatamente e non tutte sono pronte per affrontare questi cambiamenti tanto che lo stesso Governo ha pensato ad un Decreto Correttivo della riforma. Ciò che però non ci aspettavamo è che anche la Federazione Ciclistica Italiana, con il fior fior di consulenti e super consulenti inseriti a libro paga, si facesse trovare impreparata in vista di questo cambio epocale. E invece, è successo.
Giovedì 29 giugno, infatti, Marco Castellano, Vice Segretario Generale, Responsabile del Settore Amministrativo della FCI, ha recapitato a tutti i Comitati Regionali una mail con indicazioni alquanto preoccupanti per tutti i Presidenti Regionali: “facendo seguito a quanto comunicato, si rappresenta che per le prestazioni “sportive” maturate a partire dal 1° luglio 2023 non potranno essere corrisposte le relative indennità o compensi fino a nuove disposizioni. Per stabilire le modalità operative per la liquidazione delle prestazioni sarà necessario attendere l’emanazione di decreti o norma attuative della Riforma”.
La realtà dice che la Riforma che oggi entra in vigore è completa, definitiva e applicabile. Non è assolutamente vero che manchino decreti e/o norme attuative per poter applicare le previsioni normative della Riforma. Tanto che numerosissime palestre, piscine e associazioni sportive in genere hanno già provveduto ad adottare le nuove forme contrattuali e proseguiranno regolarmente le proprie attività senza nemmeno un giorno di chiusura. Non così la FCI che, in piena stagione agonistica, con tutte le trasferte già in atto e in programma, ha imposto ai Comitati Regionali di non pagare alcun compenso “fino a nuove disposizioni”.
Se nemmeno la FCI non ha un consulente o un commercialista in grado di decifrare gli obblighi della Riforma dello Sport, cosa dovrebbero fare le ASD?
COLLABORATORI AL PALO – Il problema principale della “sospensione” delle liquidazioni delle prestazioni ai collaboratori dei Comitati Regionali e della FCI in genere è che il mancato adeguamento della Federazione alle nuove norme verrà scaricato interamente su coloro che impiegano il proprio tempo in favore dei ragazzi in gara.
Per fare un esempio: oggi e domani a Pieve del Grappa si corrono i Campionati Italiani Juniores. Presenti le rappresentative regionali provenienti da tutta Italia e, ognuna di queste, può contare su 1-2 tecnici regionali e almeno 2-4 accompagnatori. Queste figure hanno diritto al rimborso delle spese sostenute e ad un rimborso del tempo dedicato a questa trasferta. Soldi che non vedranno “fino a data da destinarsi” perchè la FCI del Presidente Dagnoni, che ha speseo recentemente 520.000 euro per pagare la produzione televisiva del Giro Donne, non ha avuto la capacità di interpretare e applicare in tempo la nuova Riforma dello Sport.
Il problema, della comunicazione inviata da Marco Castellano è proprio quel blocco “fino a nuove disposizioni”. Quando arriveranno le nuove disposizioni? Non è dato saperlo e, nel frattempo, i soliti collaboratori volontari gireranno l’Italia con le altre trasferte in programma con la speranza di poter essere rimborsati di quei pochi soldi che spettano loro di diritto. Già per i Comitati Regionali non è semplice individuare persone disponibili a coprire questi ruoli, se poi non vengono nemmeno rimborsati (o con grave ritardo) lo diventerà ancora di più.
Alla FCI e al Presidente Cordiano Dagnoni vanno i ringraziamenti dell’intero movimento ciclistico…