E’ un dato di fatto che la Scozia, così come l’Irlanda, sia d’ispirazione per il Presidente della FCI Cordiano Dagnoni. Superata, anche se non ancora chiarita, la questione legata alle provvigioni che hanno agitato le acque della FCI un anno fa, oggi sono le invidie e le spaccature all’interno del Consiglio Federale a mettere in difficoltà il numero uno del ciclismo italiano.
COMPAGNI DI VIAGGIO – Quando si parte per un viaggio è normale scegliersi i compagni che si preferiscono e, per i vertici della FCI, è stato così anche in occasione della trasferta a Glasgow.
Un viaggio ufficialmente off-limits per tutti i Vice-Presidenti e per i Consiglieri Federali ma l’eccezione non è mancata. Un consigliere federale, infatti, con le proprie assenze nelle sedute del Consiglio di giugno quando il Presidente Dagnoni rischiava di perdere la maggioranza, si sarebbe guadagnato l’onore di seguire da vicino gli azzurri.
Un privilegio che non è passato inosservato ai colleghi consiglieri tanto che più di qualcuno avrebbe protestato dopo Ferragosto per la diversità di trattamento subita.
CONSIGLIO E VOTI DI SCAMBIO – Forse non tutti sanno che le spedizioni della nazionale devono essere approvate dal Consiglio Federale nella loro composizione e nella totalità degli incarichi. Stando, però, ai mal di pancia post-Glasgow verrebbe da pensare che in realtà Vice-Presidenti e Consiglieri non fossero (o almeno non tutti) al corrente di chi, come e quando avrebbe preso parte al viaggio azzurro.
Anche perchè, in realtà, le eccezioni a Glasgow sono state ben due. Detto della prima, la seconda riguarda una consigliera (dichiaratamente favorevole allo stanziamento per la produzione TV del Giro Donne da parte della FCI) che in Scozia ha avuto pure l’onore di gareggiare con la maglia azzurra nonostante la sua stagione, sin qui, non fosse stata delle migliori. Una tendenza che peraltro non è migliorata con l’aria britannica come confermato dal 20esimo e dal 26esimo posto ottenuti in gara.
In Inghilterra un trattamento del genere, esagerando è chiaro, lo definirebbero “vote buying”, dalle nostre parti tirerebbero in ballo il “voto di scambio”: sia in Italia che nel nuovo mondo, comunque, si tratta di una pratica ben poco onorevole, anche se non scritta nero su bianco e lasciata, in questo caso, all’immaginazione di chi segue le cose federali.
MONDIALI GRAVEL – Ma le fortune del nuovo consigliere-amico di Cordiano Dagnoni non si limiterebbero a Glasgow. Da un mondiale ad un altro, da strada e pista si arriva al Gravel e al prossimo Campionato del Mondo da organizzare tra poco più di 40 giorni.
L’UCI lo aveva assegnato al Veneto per il 2022 e per il 2023, la Regione di Luca Zaia si era affidata a Filippo Pozzato che, infatti, lo aveva allestito lo scorso anno ed era pronto a riproporlo anche quest’anno. Ma l’ex professionista vicentino non è più tra le migliori simpatie del Presidente Dagnoni e si è visto sfilare l’organizzazione quando tutto era ormai in dirittura d’arrivo. Chi ne curerà dunque l’allestimento? Stando alle prime indiscrezioni sarà affidata al gruppo trevigiano che sostiene da vicino, anzi, vicinissimo, il più globe-trotter tra i consiglieri federali.
L’accostamento, ormai lo sappiamo, non piace al Presidente Cordiano Dagnoni ma il Marchese del Grillo non avrebbe saputo fare di meglio nel cambiare, mischiare e ripagare nuove e vecchie amicizie mantenendo, rigorosamente immutato, il proprio sorriso.