La lettera che il Comitato Regionale Veneto avrebbe inviato nelle scorse settimane alla FCI centrale per chiedere spiegazioni riguardo al trattamento subito da Moreno Argentin e dal suo staff, ha fatto sobbalzare gli uffici regionali e nazionali. La missiva a cui ha fatto riferimento ieri in un suo post su Facebook il Campione del Mondo di Colorado Springs (leggi qui l’articolo) ha puntato il dito dritto contro la Federazione centrale e la Lega Ciclismo.
LA SCOSSA – Nell’ormai famosa lettera del Consiglio Regionale Veneto della FCI si criticherebbero i tempi dell’annullamento della Adriatica Ionica Race, il trattamento subito da Moreno Argentin rispetto agli altri organizzatori e l’impatto mediatico della vicenda. Una legittima richiesta di spiegazioni che, però, avrebbe determinato una vera e propria scossa tra i Consiglieri federali e che sarebbe stata sottoscritta dai Vice-Presidenti e dai Consiglieri ma non dal Presidente Regionale Veneto, Sandro Checchin.
BASTONE E CAROTA – Questa assenza del nome numero uno del ciclismo veneto in calce alla richiesta di chiarimenti non sarebbe passata inosservata tanto che proprio lo stesso Checchin sarebbe stato convocato nei giorni scorsi dal Presidente Cordiano Dagnoni per un confronto nel corso del quale, secondo i ben informati, alla presenza del Segretario Generale Marcello Tolu, si sarebbero ventilate tutte le possibili conseguenze. Tra queste ci sarebbe stata la possibile volontà di commissariare il Comitato Regionale Veneto con la promozione di un procedimento disciplinare nei confronti dei Consiglieri firmatari, rei di aver posto quelle domande che in Veneto gli appassionati continuano a porsi dal mese di settembre senza aver trovato una risposta concreta.
Nulla di tutto questo, però, è stato posto in essere: nessun commissariamento e nessuna risposta, con il beneplacito dei vertici federali. Segno evidente che nella stanza dei bottoni dopo aver sventolato il bastone, probabilmente, si è scelto di adottare la proverbiale carota: un silenzio che conveniva a tutti,
fino a quando tutto ciò non è diventato di dominio pubblico e, obiettivamente, non è più ignorabile.
NERVI SCOPERTI – Rimane il fatto che la vicenda, da qualsiasi parte la si guardi, rappresenta, insieme alla discussa ri-assegnazione dell’organizzazione del Campionato Mondiale Gravel, un vero e proprio nervo scoperto per il ciclismo veneto.
A meno di 24 ore dall’approdo del Consiglio Federale a Spresiano, e a 48 ore dalla festa regionale alla quale è attesa la presenza in blocco dei vertici federali, la FCI ancora non ha fornito risposte ufficiali, complete e credibili su quanto accaduto alla Adriatica Ionica Race. Una situazione che rende ancora più attuale la domanda posta da Moreno Argentin: come dobbiamo interpretare questo silenzio?