La Lega Ciclismo è sempre più nelle sabbie mobili. Un terreno sul quale l’Avv. Cesare Di Cintio sta danzando da mesi con la leggerezza di un ballerino del Bolshoi sebbene le ultime uscite lo abbiano visto protagonista di qualche scivolone. E, si sa, cadere sulle sabbie mobili può comportare il rischio di affondare trascinando con sè tutto lo spettacolo, la scenografia e l’intero baraccone.
CONVOCAZIONE FANTASMA? – E’ giunta ieri nel tardo pomeriggio ad alcune società affiliate alla Lega Ciclismo la ri-trasmissione della convocazione dell’Assemblea Straordinaria fissata per il 15 gennaio per l’approvazione del nuovo Statuto elaborato dai Commissari Straordinari. Una convocazione che reca la data del 13 dicembre e che sarebbe stata inviata tramite raccomandata ordinaria agli associati ma che, in alcuni casi, non sarebbe arrivata sulla cassetta delle lettere dei diretti interessati.
Una sorta di “convocazione fantasma” che non sarebbe stata citata nemmeno nella risposta, inviata dal Commissario Straordinario lo scorso 27 dicembre, alle cinque domande poste dalla Orange Asd (CLICCA QUI per rileggere l’articolo). In quella missiva natalizia, infatti, nonostante l’Avv. Di Cintio non abbia fornito delle risposte concrete ai 5 quesiti posti dalla società padovana, sarebbe stato lecito attendersi quantomeno un richiamo alla convocazione che, stando alla data riportata nel documento, dovrebbe risalire addirittura al 13 dicembre, visto che una di queste domande riguardava direttamente il nuovo Statuto e i tempi di approvazione.
Va sottolineata anche la pubblicazione, avvenuta solo ieri sul sito della Lega Ciclismo, del comunicato stampa con cui si da notizia della predisposizione del nuovo Statuto, condiviso sulla Pagina Facebook ufficiale solo dopo le 22 di ieri, 9 gennaio 2024.
TEMPI RISTRETTI – In ogni caso a Milano si voterà il 15 gennaio, pertanto, per alcune società con diritto di voto, dalla PEC di ieri ci sono appena 6 giorni per prendere visione del nuovo statuto (33 pagine con diverse modifiche rilevanti rispetto al passato), valutare la posizione da prendere e organizzare la trasferta.
Va precisato che il vecchio statuto della Lega Ciclismo non pone alcun termine perentorio per la convocazione dell’Assemblea, anche se l’Art. 11, comma 2 recita “Gli associati che intendano iscrivere argomenti all’ordine del giorno debbono far pervenire richiesta scritta alla Segreteria della Lega almeno cinque giorni prima della data fissata per l’Assemblea”.
Se ne deduce che, un corretto funzionamento dell’Ente, prevederebbe l’adozione di un congruo margine temporale per la formulazione “provvisoria” dell’ordine del giorno che consenta a tutti gli associati di poter intervenire in tempo.
ASSOCIATI, ASSOCIANDI ED ESCLUSI – Nella convocazione dell’Assemblea della Lega Ciclismo sono specificate anche le associazioni che andranno a votare il nuovo Statuto. 17 in totale le società con diritto di voto: tra queste non compaiono l’Asd Sportunion di Moreno Argentin, il GS Alto Garda di Giacomo Santini e la Venturo di Filippo Pozzato.
Se i contrasti tra la Lega e Moreno Argentin sono ormai di dominio pubblico, per le altre due società, che nel 2023 avrebbero comunque completato l’associazione alla Lega Ciclismo e organizzato manifestazioni professionistiche (che altrimenti, senza l’associazione alla Lega non avrebbero potuto organizzare), si tratterebbe, quindi, di una clamorosa esclusione decisa d’imperio dal Commissario Straordinario in ragione, con ogni probabilità, delle posizioni debitorie degli stessi organizzatori aperte con la Lega. Debiti che, peraltro, sarebbero stati contestati sia da Santini che da Pozzato in quanto non dovuti in ragione degli accordi che risalgono alle passate stagioni.
INTERROGATIVI APERTI – La vicenda del nuovo Statuto della Lega Ciclismo fa nascere, inevitabilmente, diversi quesiti sia tra gli associati sia negli osservatori esterni.
Era davvero questo il modo corretto per procedere al rinnovamento e al rilancio di un ente fondamentale per la vita del ciclismo professionistico in Italia?
Dopo oltre un anno di lavoro dei Commissari Straordinari non era possibile anticipare con un adeguato spazio temporale un documento così fondamentale? Era questo il testo che l’Avv. Tognon avrebbe voluto presentare lo scorso mese di marzo prima di interrompere bruscamente la propria esperienza da Commissario Straordinario?
Cosa accadrà se nell’Assemblea del 15 gennaio le società, non avendo avuto modo di condividere, valutare e modellare il testo in approvazione, decidessero di non votare questo nuovo Statuto?