Lo scorso 19 febbraio si è tenuta l’Assemblea della Lega Ciclismo (Clicca qui per rileggere l’articolo) che avrebbe dovuto votare l’adozione del nuovo Statuto predisposto dal Commissario Straordinario Cesare Di Cintio. La riunione degli affiliati, però, non ha portato all’esito sperato dalla dirigenza federale, con in primis il Presidente Cordiano Dagnoni intervenuto personalmente nell’occasione, facendo registrare una sostanziale bocciatura della proposta avanzata dal Commissario Straordinario nominato dalla FCI.
Una assemblea dalla quale il Commissario Cesare Di Cintio ha arbitrariamente escluso delle società affiliate che, invece, avrebbero avuto tutto il diritto di prendervi parte in presenza o per delega.
Ma quanto accaduto alla vigilia e nel corso dell’Assemblea, che si completerà solo il prossimo 5 marzo (altra anomalia evidente), è solo l’ultima stortura tra le tante registrate nell’ultimo anno e mezzo di gestione commissariale. Questioni che, sebbene siano avvenute con il beneplacito del Presidente della FCI Cordiano Dagnoni e del Presidente del Coni, Giovanni Malagò, non possono passare inosservate. Per questo motivo Angelo Francini, dirigente di lungo corso, che ben conosce i regolamenti e le consuetudini federali ha deciso di inviare un esposto al Ministro dello Sport, Andrea Abodi, sottolineando le numerose incongruenze della attuale gestione della Lega Ciclismo.
L’esposto è stato inviato anche al Presidente del Coni, Giovanni Malagò e al Segretario Generale del Coni Enrico Mornati. Un esposto che oggi Ciclismoweb.net, in esclusiva, può proporvi nella sua integralità, eccolo di seguito:
Caro Andrea
Mi rivolgo in prima persona a Te poiché dal Coni non ottengo alcuna risposta, sebbene da anni denunci allo stesso le gravi inadempienze in capo alla Federazione Ciclistica Italiana che rientrano in quei doveri di vigilanza sull’operato delle FSN, previsti dalla Legge vigente, e disattesi dall’Ente CONI. Avrei voluto scrivere questa nota alcuni mesi orsono, ma una mia richiesta di documenti inoltrata al CONI in data 11.12.2023 non ha avuto riscontro.
La questioni verte sulla LEGA CICLISMO PROFESSIONISTICO
Dalla sua nascita questa associazione privata che, giova ricordare “NON E’ UN ORGANO FEDERALE”, gestisce il mondo ciclistico professionistico pur non essendo affiliata alla FCI (in violazione dei Principi Informatori Coni) e senza avere mai avuto i propri dirigenti tesserati alla Federazione Ciclistica.
Inoltre questa associazione occupa uffici di proprietà Coni (via Piranesi 46 a Milano) ed il personale operante è dipendente della FCI: cosa assolutamente illegittima.
Nel 2022 a seguito dell’annullamento dell’Assemblea elettiva la Lega é stata commissariata dalla FCI. Sono stati nominati due Commissari: l’avv. Jacopo Tognon e l’avv. Di Cintio con un benefit di 10.000 euro trimestrali cadauno. In seguito il Commissario avv. Tognon si dimise.
L’avv. Di Cintio avrebbe dovuto indire una nuova Assemblea per ricostituire il direttivo sociale, ma con il consenso del Presidente Federale Dagnoni si é comportato come se stesse gestendo un organo interno alla FCI stessa.
Di fatto ha trasformato il ruolo di Commissario straordinario in ruolo di Amministratore Delegato decidendo in materia di competenza semmai del solo direttivo sociale e/o dell’assemblea sociale, mettendo in atto azioni che sono culminate nell’atto di assoluto arbitrio con cui ha annullato la corsa a tappe per professionisti ADRIATICA IONICA RACE organizzata dall’ex campione del Mondo MORENO ARGENTIN e nella creazione di una testata giornalistica, trasformando il sito Lega Ciclismo Professionistico, nella testata IL PALAZZO, avente sede nel Palazzo Coni di Milano e registrata al Tribunale di Milano a nome del signor VULPIS.
Inoltre la Lega dalla sua rinascita continua ad usare come proprio personale delle persone che sono nell’organico dei dipendenti della FCI, con un gravame su quest’ultima di circa 200.000 euro all’anno.
Nella assemblea annullata nel 2022 ha votato ed ha candidato un proprio dirigente una società affiliata alla Reale Federazione Spagnola di Ciclismo, cosa che si sta ripetendo oggi: per questo allego copia delle note inviate a
– ENRICO DELLA CASA – Presidente UEC Unione Europea del Ciclismo e Vice Presidente UCI Unione Ciclistica Internazionale
– DANIELA ISETTI, Consigliere UCI Unione Ciclistica Internazionale
e questo avviene grazie alla alterazione del database FCI che sempre più assomiglia al registro di una casa di appuntamenti: decine di persone svolgono funzioni dirigenziali negli organi federali di ogni livello essendo privi della tessera federale, e nessuno rileva nulla…..
Nella bozza dello Statuto, arbitrariamente predisposta e presentata il 19.02.2024 dal Commissario avv. Di Cintio all’Assemblea vi sono passaggi assurdi:
– la Lega avrà sede nei locali forniti dal CONI o dalla FCI (ad una associazione privata….)
– la Lega attua l’affiliazione delle società ed il tesseramento (cose riservate per Legge alla sola FCI o ai suoi Organi…)
– parità di genere nel direttivo sociale in base alle norme Coni (non applicabili alle asd….)
– vuole inserire in Lega le squadre Continental maschili e le squadre WorldTour femminili che sono squadre formate da atleti dilettanti
Lo stesso nei giorni precedenti all’assemblea si é fatto promotore di promesse ad alcuni degli aventi diritto di voto per ottenere il loro voto favorevole.
Auspico che il Presidente del Coni voglia intervenire commissariando la FCI il cui Consiglio Federale si dimostra ogni giorno sempre più lontano ed inadeguato, per totale non conoscenza, dalle norme federali vigenti: ben coadiuvato in questo dal Segretario Generale.
Una gestione personalistica del presidente federale che sta affossando sempre più il movimento verso quel fango che, dall’elezione del nuovo direttivo, avvolge la FCI.
Anche se Dagnoni ha votato per l’elezione del Presidente Malagò credo e ritengo che il movimento ciclistico italiano meriti più attenzione dai vertici dello sport: cosa che non si vede.
In attesa di un riscontro, caro Andrea, Ti rivolgo un caloroso saluto e l’augurio di buon lavoro.
Angelo Francini