Lunedì 28 ottobre, alla vigilia della presentazione ufficiale del Tour de France 2025, il Mouvement Pour un Cyclisme Crédible (MPCC) si è riunito a Parigi per la sua 18^ Assemblea generale annuale. Tra i tanti argomenti trattati, i chetoni sono tornati all’ordine del giorno, per il sesto anno consecutivo.
Che tipo di sport vorremmo? Questa la domanda che si sono posti i componenti del board del MPCC.
È stato nel 2019 che la parola “chetoni” è stata menzionata per la prima volta alle riunioni dell’MPCC, in seguito a uno studio belga, e i suoi membri erano preoccupati per i rischi per la salute e il potenziale miglioramento delle prestazioni che l’uso di questo composto avrebbe potuto apportare.
In un contesto in cui le inchieste giornalistiche hanno evidenziato la presunta ipermedicalizzazione del gruppo, durante queste sessioni di discussione sono state espresse numerose preoccupazioni. La questione dei chetoni è più problematica che mai ed è tristemente chiaro che i risultati degli studi commissionati dall’Unione ciclistica internazionale (UCI) sull’argomento sono ancora in attesa, mettendo il ciclismo e i membri del MPCC in una posizione imbarazzante. Tuttavia, sembrerebbe che l’UCI non abbia intenzione di annunciare i risultati della valutazione dell’impatto dei chetoni sulla salute e sulle prestazioni prima della fine del 2025.
“Non possiamo accettare ritardi così lunghi, dati i problemi di salute pubblica in gioco e la credibilità del nostro sport. I dirigenti e i medici di riferimento delle squadre membri dell’MPCC stanno vedendo le loro posizioni, quelle guidate dalla cautela, indebolite da un’attesa infinita di chiarimenti e una posizione chiara. O l’UCI è certa che l’uso di chetoni sia accettabile e deve renderlo noto in una comunicazione chiara e precisa. Oppure non lo è e deve dichiarare forte e chiaro che l’istituzione non ne raccomanda l’uso, o addirittura che lo proibisce” ha forzato la mano, il Presidente dell’MPCC Roger Legeay.
Nel corso dell’assemblea è stato sollevato anche il tema del monossido di carbonio. Alcuni media hanno segnalato un probabile uso improprio di questo gas potenzialmente letale. Lo scopo del suo uso sarebbe quello di creare ipossia artificiale inalandolo in dosi (ancora sconosciute), imitando così gli effetti dello sforzo in quota. Il Codice mondiale antidoping specifica, in particolare nella sezione M1.2, “Miglioramento artificiale dell’assorbimento, del trasporto o della somministrazione di ossigeno. Inclusi, ma non limitati a: perfluorochimici; efaproxiral (RSR13); voxelotor e prodotti emoglobinici modificati, ad esempio sostituti del sangue a base di emoglobina e prodotti di emoglobina microincapsulata, escluso l’ossigeno supplementare per inalazione’.
Con il rischio per la salute (potenzialmente fatale), l’aspetto tecnico complesso e artificiale (uso improprio di mezzi tecnici e terapeutici per creare artificialmente cambiamenti fisiologici) e il codice mondiale antidoping in vigore, l’MPCC può solo e fortemente sconsigliare l’uso di questa tecnica… finché non verrà vietata.
Ad oggi, i membri del MPCC sono:
8 World Team
15 Pro Team
16 Continental Team
4 Women’s World Team
12 Women’s Continental Team
385 corridori
270 ex corridori
306 membri dello staff
142 ex membri dello staff
6 rappresentanti o agenzie di corridori
4 federazioni
11 organizzatori di gare
8 sponsor
15 simpatizzanti
5 simpatizzanti dei media
2 sostenitori
Il nuovo Consiglio di amministrazione dell’MPCC:
BRAMMEIER Emily DSM FIRMENICH-POST NL – Women’s World Tour Team
BRANDT Christophe BINGOAL WB – Pro-Team
HINAULT Sébastien ARKEA-B&B Hotels – World Tour Team
LEGEAY Roger
MADIOT Marc GROUPAMA-FDJ – World Tour Team
Dr MILLOT Jean-Reynald St MICHEL-MAVIC-AUBE
Per il terzo anno consecutivo, ospite dell’Assemblea Generale dell’MPCC è stata ITA, International Testing Agency: “Il ciclismo ha il programma antidoping più esteso di tutti gli sport che monitoriamo”, ha affermato Olivier Banuls. Infatti, a seguito dell’aumento delle risorse finanziarie destinate alla lotta al doping nel ciclismo, in particolare grazie al contributo di coloro che sono coinvolti, e in primo luogo delle squadre, il numero di test fuori competizione è aumentato del 29% tra il 2022 e il 2023. L’MPCC accoglie con favore questo, sostiene che questi sviluppi siano necessari e spera in ancora più risultati in futuro, nella lotta contro tutte le forme di imbroglio nel ciclismo.
Nel 2025, più di trenta corridori attualmente sospesi per doping saranno autorizzati a tornare a gareggiare. L’MPCC sarà cauto sul futuro di questi atleti, avendo ricordato ai suoi membri il loro impegno, su base volontaria, a non reingaggiare un corridore dopo una sospensione per doping di oltre 6 mesi.