Sulle strade bianche di Siena, abbiamo assistito all’ennesimo impeto di forza e superiorità di Pogacar, che nonostante la battuta d’arresto momentanea della caduta, fa tripletta e annichilisce la platea povera di partenti.
Sulla lista degli assenti troviamo infatti loro, i due rivali che ormai da alcune stagioni scandiscono con giochetti da fuoriclasse le corse più blasonate: Van der Poel e Van Aert, alle prese con un calendario diverso e con il focus sulle cose di Aprile.
Da alcune stagioni è un vero è proprio boicottaggio della classica senese e a noi che assistiamo a questa corsa unica e rara, non ci basta più soltanto il guizzo e l’ulteriore cavalcata solitaria di Pogacar ma vorremmo assistere ad uno scontro a due teste, meglio ancora a tre, sicuramente non ad una. Le teste che abbiamo visto sabato erano tutte chine e ancorate per pochi secondi al posteriore del campione del mondo, e di quel furetto di Pidcock che ci fa illudere per una manciata di chilometri che sarebbe stato lui a fare le veci del duo assente, per poi soccombere e allontanarsi sempre più dalla ruota bianca arcobaleno.
Le strade sconnesse e dissestate hanno partorito come lo scorso anno uno splendido assolo, ma con lui nulla che fosse all’altezza di una battaglia sanguinosa, feroce e degna di quelle strade che da tempo attendono di essere ricongiunte con le altre teste di serie.