Tutti assolti perchè “il fatto non sussiste” o perchè “il fatto non costituisce reato”. Il giudice, la dott.ssa Giuditta Silvestrini, non ha avuto dubbi nell’assolvere con formula piena tutti gli imputati dell’ormai tristemente famoso “Caso Lampre” che aveva messo alla sbarra degli imputati ben 27 persone tra atleti, dirigenti, medici e farmacisti.
ASSOLTO IL CICLISMO – L’ipotesi di reato, smontata già nella stessa requisitoria del PM Condorelli che aveva chiesto l’assoluzione per i dirigenti della Lampre, era stata quella del “doping di squadra” con la complicità del farmacista Guido Nigrelli. Un’accusa pesante per il team blu-fucsia dei campioni: quello che a Varese 2008 era arrivato con Cunego e Ballan a mettere ben due atleti sul podio del Campionato del mondo.
Dopo più di tre anni di processo, il “Caso Lampre”, dunque si risolve con un nulla di fatto. E tutti gli imputati tornano a respirare e sorridere, come ha commentato l’Avv. Pavone al termine della lettura del dispositivo della sentenza che ha messo la parola fine sulla vicenda apertasi per i fatti del 2008: “Finalmente giustizia è stata fatta. Dopo tre anni di processo e di gogna mediatica, possiamo tornare a sorridere” ha spiegato l’Avv. Pavone che è rimasto cauto sulla possibilità di chiedere il risarcimento dei danni per tutto il tempo e gli anni persi dai propri assistiti “Abbiamo solo la lettura del dispositivo. E a caldo non possiamo dire ancora cosa faremo. Attendiamo con interesse il deposito delle motivazioni per capire come potremo muoverci”.
Una sentenza importante anzi, fondamentale, per tutto il mondo delle due ruote troppo spesso additato come covo di tutti i mali. Una sentenza che assolve la Lampre e che libera 27 persone che per tutti questi anni sono state ingiustamente guardate con sospetto. Atleti che da una parte sono stati costretti a chiudere la propria carriera in silenzio, vergognandosi per qualcosa che non avevano fatto come Pietro Caucchioli, Mauro Da Dalto, Marzio Bruseghin, Mirco Lorenzetto e Daniele Pietropolli e dall’altra che hanno continuato a gareggiare con questo giudizio che pendeva sulla loro testa come una spada di Damocle, come Alessandro Ballan, Marco Bandiera, Simone Ponzi, Manuele e Massimiliano Mori, Damiano Cunego e Francesco Gavazzi.
“Se avevamo scelto di andare a dibattimento è perchè eravamo certi dell’innocenza dei nostri assistiti” ha ripreso l’Avv. Pavone “Abbiamo avuto dall’altra parte un giudice tecnico che per tutto il processo è entrata nella materia e siamo felici che abbia apprezzato la nostra tesi sulla scarsa tenuta di questo processo”.
A microfoni spenti, più di qualche legale dei 27 imputati, ha ribadito che la vicenda avrebbe potuto risolversi già in origine, al momento dell’udienza preliminare se solo ci fosse stata la volontà di individuare le eventuali responsabilità di alcuni degli imputati distinguendoli dagli altri ingiustamente iscritti nel registro degli indagati.
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L’ULTIMA CAMPANELLA – C’era grande attesa al Palazzo di Giustizia di Mantova questa mattina. Le richieste del PM avevano già fatto presagire che le condanne avrebbero potuto essere più lievi di quanto ipotizzato nel corso del processo e avrebbero potuto riguardare solo alcuni degli imputati. Invece, la dottoressa Silvestrini è andata anche oltre a quelle che erano le aspettative dei più ottimisti della vigilia.
Unghie di color lilla, penna in mano, e sguardo fisso sul testo della sentenza. Sono bastati pochi minuti, dopo il suono della campanella che ha annunciato l’entrata del giudice nell’Aula 1 del Tribunale virgiliano, per leggere tutte le assoluzioni snocciolate rapidamente, una dietro l’altra, quasi senza respiro. E ad ogni nome elencato risultava sempre più evidente che la lista dei condannati sarebbe rimasta intonsa con le sole eccezioni di Nigrelli e Gilmozzi.
L’unico degli imputati che ha assistito alla lettura del dispositivo della sentenza è stato Fabrizio Bontempi, uno dei dirigenti della Lampre finita sul banco degli imputati. Festa grande per lui e per tutti gli imputati assolti: “Bene. Sono felice che questa sentenza ci abbia dato ragione. Festeggerò con altre tre ore di allenamento” ha commentato ai microfoni di Ciclismoweb.net, Marco Bandiera, impegnato nel ritiro spagnolo della Androni Sidermec “Finalmente posso tornare a pedalare senza alcun brutto pensiero in testa. Sapevo di essere innocente, questo è stato un lungo incubo che per fortuna ha avuto un lieto fine”.
CONDANNE SOLO PER NIGRELLI E GILMOZZI – Gli unici responsabili individuati dal giudice di Mantova per l’intera vicenda restano dunque il farmacista Guido Nigrelli e il cicloamatore Sebastian Gilmozzi, condannati rispettivamente ad otto mesi di reclusione e 700 euro di multa (per Nigrelli) e cinque mesi di reclusione e 4.500 euro di multa (per Gilmozzi). Entrambe le pene restano comunque sospese e permetteranno a Nigrelli e Gilmozzi di non affrontare nemmeno un giorno di carcere.
Questo l’elenco completo degli imputati:
Guido Nigrelli – Condanna a otto mesi di reclusione e 700 euro di multa (Sospesa)
Sebastian Gilmozzi – Condanna a cinque mesi di reclusione e 4.500 euro di multa (Sospesa)
Paolo Bossoni – Assolto
Roberto Messina – Assolto
Giuseppe Saronni – Assolto
Maurizio Piovani – Assolto
Fabrizio Bontempi – Assolto
Fabio Della Torre – Assolto
Mirco Lorenzetto – Assolto
Mauro Da Dalto – Assolto
Pietro Caucchioli – Assolto
Manuele Mori – Assolto
Marco Bandiera – Assolto
Mauro Santambrogio – Assolto
Simone Ponzi – Assolto
Michael Rasmussen – Assolto
Daniele Pietropolli – Assolto
Paolo Pezzini – Assolto
Josè Ibarguen Taus – Assolto
Damiano Cunego – Assolto
Alessandro Ballan – Assolto
Nicola Castrini – Assolto
Francesco Gavazzi – Assolto
Marzio Bruseghin – Assolto
Sergio Gelati – Assolto
Mariano Piccoli – Assolto
Massimiliano Mori – Assolto
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