Rubati premi e onorificenze che alcuni atleti abruzzesi hanno ricevuto dal Coni nella cerimonia che si è svolta nella sede aquilana del Comitato sportivo a conclusione della stagione agonistica.
Undici targhe sono state rubate dal portabagagli dell’auto del presidente provinciale della federazione ciclistica, Fernando Ranalli. Targhe che aveva appena ritirato per conto degli atleti premiati, assenti alla cerimonia perché impegnati fuori regione. Un furto che non frutterà ai ladri nessun guadagno perché le targhe trafugate non hanno valore, se non quello simbolico e gratificante per l’atleta che l’ha ricevuta. Desolato il presidente Ranalli, il quale, dopo aver scoperto il furto non ha potuto far altro che presentarsi nella caserma dei carabinieri per denunciare l’accaduto. Secondo quanto riportato nell’esposto, il presidente della Federazione ciclistica aquilana aveva sistemato le targhe in uno scatolone nell’auto del sindaco di Sulmona, Peppino Ranalli, premiato anche lui nel corso della serata come “amico dell’atletica leggera”, per viaggiare e tornare a Sulmona. Successivamente il tutto è stato trasferito nella sua vettura. Il presidente della Federazione provinciale è andato ad assistere a una partita di calcio nel campo sportivo di Raiano, dalle 9.30 fino alle 12.30. Arco di tempo in cui, secondo Ranalli, potrebbero essere stati rubati riconoscimenti e targhe. «Sono molto dispiaciuto e rammaricato», è stato il suo commento subito dopo aver scoperto il furto, «soprattutto per gli atleti che non hanno ricevuto il riconoscimento a coronamento della loro stagione agonistica. E il rammarico è ancora più forte perché i ladri, quasi sicuramente, dopo essersi accorti che in quello scatolone c’erano targhe di poco valore, tra l’altro difficilmente riciclabili perché nominative, se ne saranno disfatti buttandole da qualche parte».
Tra gli atleti premiati, che non riceveranno il simbolico omaggio, figurano importanti atleti del panorama ciclistico nazionale, tesserati per esempio
con la società Fiamme Azzurre della polizia penitenziaria, con sede a Sulmona: le campionesse del mondo di ciclismo su strada Tatiana Guderzo e Marta Bastianelli, e poi la Tagliaferro, la Masini e la Ratto.
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