Novantanove giorni al via della novantanovesima edizione. La prima pedalata del Giro d’Italia 2016 è idealmente scattata quest’oggi a Milano, con la presentazione delle Maglie che vestiranno i re della Corsa Rosa in programma dal 6 al 29 maggio.
A introdurre il vernissage, aperto al pubblico delle grandi occasioni, è stato il Direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti. “Quella della presentazione delle Maglie è una cerimonia breve ed emozionante. E’ il primo colpo di pedale del Giro,” ha spiegato. “La Maglia Rosa è un simbolo che è andato al di là del ciclismo. E’ un simbolo di eccellenza. Riassume alcuni valori come la tenacia, la competenza, la concentrazione, la classe e la voglia di rischiare che sono un po’ l’essenza dei valori dello sport. E’ uno dei simboli più duraturi, la cui storia è cominciata nel 1931, con Learco Guerra che è stato il primo a vestirla. Ha sempre vestito spalle illustri, con campioni del calibro di Eddy Merckx, Binda, Moser, Saronni che l’hanno indossata più volte.”
Emozionanti anche i racconti degli ospiti d’onore: Giacomo Nizzolo, Paolo Bettini e il motociclista Marco Melandri, grande appassionato di ciclismo e collezionista di livree (in sala erano presenti altresì Vittorio Adorni e Gianni Motta, che quest’anno festeggia i 50 anni dalla vittoria al Giro del 1966).
“E’ stata una dura battaglia, durata tre settimane,” ha detto Nizzolo a proposito della maglia Rossa conquistata nel 2015. “Ce la siamo giocata fino alla fine e devo dire che non è stato facile, anche dal punto di vista mentale. Ogni punto può essere rilevante e, si, a volte noi velocisti dobbiamo combattere anche contro il tempo massimo. Nel 2016 ho cerchiato la tappa precedente alla partenza di Muggiò, che sarà particolare perchè io sono nato lì. Vincere a Cassano d’Adda e arrivare con una vittoria sulle strade di casa sarebbe fantastico.”
Paolo Bettini nella sua sfolgorante carriera le casacche del Giro le ha vestite tutte, o quasi…“Partendo dalla Maglia Rosa, quella più bella, ho avuto la fortuna di indossarla per qualche giorno e di portarla nella mia Toscana e sulle mie strade, nella Grosseto-Pistoia. La Ciclamino, che ora è Rossa, l’ho vinta due volte. Ho indossato anche la Verde, ora Azzurra e nel mio secondo Giro, se fosse già stata inventata, avrei indossato anche la Bianca.”
Memorie ciclistiche anche nelle parole di Melandri: “Io vengo dalla Romagna e sono cresciuto con il mito di Marco Pantani, non posso non amare il cilismo. Ho la Maglia Rosa di Savoldelli, una maglia di Pantani, quella di Gilbert con l’Iride sul collo…Non le uso, le tengo in un quadro. Magari adesso chiederò le Maglie e Nizzolo e a Bettini.”
A svelare la Maglia Rosa “ENEL” (classifica generale), la Maglia Azzurra “Banca Mediolanum” (classifica scalatori), la Maglia Rossa “Algida” (classifica a punti) e la Maglia Bianca “Eurospin” (classifica giovani) nel momento clou dell’evento è stata la nuova madrina della “corsa più dura del mondo, nel Paese più bello del mondo”, Giorgia Palmas, arrivata in sala a bordo di una fiammante Pinarello e grande fan della bicicletta altresì grazie al compagno Vittorio Brumotti.
E, a quel punto, a lasciare la platea senza fiato, oltre alla bellezza della showgirl e conduttrice, ci ha pensato lo charme delle casacche più affascinanti delle due ruote che saranno esposte da oggi, per una settimana, alle Librerie Rizzoli di Milano Galleria e New York e nel Gelderland, dove la nuova “battaglia” avrà inizio.