118 firme di parlamentari italiani di tutti i gruppi politici per candidare la bicicletta al Nobel per la Pace 2016 avendo come ariete la squadra femminile della Federazione Ciclisti dell’Afghanistan. Tante sono le sottoscrizioni della raccolta firme promossa dal deputato Pd e presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci insieme ai parlamentari Paolo Gandolfi (PD), Mirko Busto (M5S), Giuseppina Castiello (FI), Diego De Lorenzis (M5S), Vincenzo Garofalo (AP), Gabriella Giammanco (FI), Lia Quartapelle (PD), Serena Pellegrino (SI – SEL) e Valentina Vezzali (SCpI), che ha visto anche l’adesione delle Vice Presidenti del Senato Valeria Fedeli e Linda Lanzillotta.
La candidatura è stata presentata oggi in conferenza stampa a Montecitorio insieme ai primi firmatari ed a Massimo Cirri, conduttore della trasmissione di Rai Radio2 Caterpillar che ha lanciato la campagna BikeTheNobel.
“La bicicletta è il mezzo di trasporto più ecologico che c’è. Non solo è sostenibile, ma è anche economico e accessibile, quindi ‘democratico’. Anche per questi motivi – spiega Realacci – la bici è ormai un simbolo di stili di vita e di consumo più a misura d’uomo. Tanto da essere protagonista delle nuove esigenze di mobilità di tanti cittadini, da imporsi come uno degli strumenti di cambiamento delle grandi città e da prestarsi ad essere buona alleata per campagne di impegno civile. Negli stessi giorni in cui torna l’allarme smog in molti dei nostri grandi comuni giova poi ricordare che un utilizzo più diffuso della bicicletta unito a un incremento delle piste ciclabili urbane sono una cura omeopatica contro l’inquinamento. Che anche un serio piano per la mobilità su due ruote fa parte delle politiche strategiche per contrastare lo smog, come ha sostenuto di recente anche il ministro Delrio nel corso di una audizione alla Commissione Ambiente della Camera. Per tutti questi motivi ho sposato con convinzione la proposta lanciata dalla trasmissione Caterpillar di candidare la bicicletta, o meglio una esperienza particolarmente significativa legata all’uso della bicicletta, al Premio Nobel per la Pace 2016. La scelta è stata di avanzare la candidatura della squadra femminile della Federazione Ciclisti dell’Afghanistan per il Nobel per la pace e di promuoverla tra i parlamentari, che hanno la facoltà di presentare le candidature”.
Proprio ieri si è conclusa la straordinaria pedalata della ciclista Paola Gianotti da Milano ad Oslo per consegnare all’ Ambasciatore Italiano a Oslo Giorgio Novello le 10 mile firme raccolte da Caterpillar in sostegno alla campagna. La candidatura ufficiale della squadra femminile della Federazione Ciclisti dell’Afghanistan con le firme dei 118 parlamentari viene oggi inviata al Comitato per il Nobel di Oslo.
“Ci sono paesi – conclude Realacci – in cui andare in bicicletta o studiare è un problema soprattutto per le donne. L’uso delle due ruote in questi Paesi è importante anche per affermare diritti e reclamare spazi di libertà, per avviare un cambiamento che renda più difficili anche fatti come quelli che si sono verificati a Colonia. Le donne che inforcano una bicicletta in Afghanistan, comprese quelle della Federazione ciclisti, stanno di fatto avviando una battaglia “dolce” per la libertà, i diritti e per la pace in un paese ancora dilaniato dalla guerra e dal terrorismo. Queste ragazze andando in bicicletta ci parlano di un futuro migliore. Una delle ragazze del team, raccontando in un video del suo orgoglio e della sua contentezza di andare in bicicletta, cita un antico proverbio afghano: “se stai seduto, altri saranno seduti. Se stai in piedi, altri saranno in piedi”.
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