Nazionale Italiana. Dalla Sicilia a Donoratico per la prima uscita stagionale. Ma sul web scoppia la polemica che rischia di gettare ulteriori ombre sul gruppo azzurro capitanato da Davide Cassani.
Basta una foto per macchiare la reputazione federale. Si fa un gran parlare della bicicletta come il mezzo del futuro: sano ed ecologico, si ripete spesso; ma quando è lo staff a seguito degli stessi ciclisti ad inquinare, la stecca è clamorosa.
Il ritiro è quello della nazionale dei pistard che si è consumato in questa settimana sull’Etna e sulle strade della Sicilia. La foto è quella di un tifoso indignato ed offeso che, poco dopo la partenza per Donoratico dei ragazzi di Marco Villa, ha rinvenuto lungo la strada attraversata dai mezzi degli azzurri, un sacchetto di immondizie appartenente proprio al gruppo della nazionale. Dentro, tutti materiali non biodegradabili, dalla borraccia griffata Enervit, alle bottiglie di plastica senza tralasciare una camera d’aria.
Troppo difficile fermarsi e riporlo negli appositi contenitori come tutte le persone civili? Troppo corretto lasciarlo alla reception dell’hotel che avrebbe provveduto a smaltirlo regolarmente? Superficialità o malcostume? Il web si divide ma intanto resterebbe lo scivolone e l’incidente diplomatico con gli amministratori di una terra nella quale tanto si sta facendo per ripulire territori e città dal vandalismo e l’incuranza. Una vicenda che non mancherà di colpire l’intero movimento italiano che si espone così ad una critica facile quanto motivata.
Si attendono repliche, smentite e scuse ufficiali anche se purtroppo le immagini sembrano essere emblematiche ed incontrovertibili. La “merce” buttata a bordo strada, con buona pace di tutte le spinte ecologiste del ciclismo italiano, è “marchiata” Federazione Ciclistica Italiana e non mancherebbero nemmeno i testimoni che hanno assistito al lancio del sacchetto incriminato. Se il racconto dei presenti fosse veritiero e confermato e le responsabilità accertate si tratterebbe di un altro duro colpo all’immagine del nostro ciclismo.