Le mani si muovono velocemente sulla tastiera del cellulare, mentre i piedi picchiettano il suolo seguendo il ritmo della musica. Seduto nel suo box al Landsberg Allee Velodrom di Berlino, Morgan Kneisky si rilassa e si concentra in vista delle ultime prove della serata di congedo della Sei Giorni teutonica. Sul suo corpo tonico da atleta, la Maglia Iridata di campione del Mondo in carica del Madison brilla più delle luci dell’arena tedesca. Quella sfoggiata dal francese è la terza livrea Arcobaleno conquistata in carriera, dopo le casacche vestite nello Scratch nel 2009 e, sempre nell’Americana, nel 2013.
“L’IRIDE UN SOGNO, VIVIANI UN ESEMPIO” – “Vincere un Campionato del Mondo è un qualcosa di incredibile. Vuol dire che sei il meglio in quella disciplina. E’ un momento davvero speciale. Quando vai da qualche parte, tutti ti riconoscono; sanno chi sei. E’ un sogno che diventa realtà.”
Il sogno del ventottenne di Besançon (è nato il 31 agosto del 1987) potrebbe proseguire a Londra (Gran Bretagna), dove dal 2 al 6 marzo prossimi si disputeranno i Campionati del Mondo su pista. Anche se a difendere con lui il titolo della spettacolare specialità a due non ci sarà il sodale di Saint-Quentin-en-Yvelines (Francia) Bryan Coquard.
“Bryan sarà impegnato alla Paris-Nice, che è in contemporanea, come capitano della sua squadra – la Direct Energie, ndr – .” E dunque? “Ci sono due opzioni: Thomas Boudat, oppure Benjamin Thomas. Se potessi scegliere io? Direi Benjamin. E’ giovane, ambizioso. E poi è un carissimo amico.” La speranza di Kneisky ha trovato risposta affermativa, visto che i “bleu” hanno convocato proprio il ventenne della Armée de Terre per giocarsi le proprie carte nel tandem d’Oltralpe.
PREPARAZIONE SU PISTA – Per prepararsi all’appuntamento clou della stagione, che lo vedrà cimentarsi altresì con lo Scratch, l’alfiere del Team Raleigh GAC oltre alle Sei Giorni – “tre nel giro di un mese” e i training camp con la selezione Nazionale affronterà anche una corsa a tappe su strada, la Plages Vendéennes, in programma dal 13 al 21 febbraio.
Strada e pista si fondono, dunque, nella vita sportiva di Kneisky, che ha iniziato a gareggiare in bici per seguire le orme di papà e che ammira molto uno dei “rivali” più agguerriti: Elia Viviani. “Viviani è fortissimo. Riesce a correre ad altissimo livello sia su strada che su pista. Per me è un esempio.” Ma, nel futuro più immediato, sarà lo scatto fisso a ricevere tutte le sue attenzioni. “A difendere una Maglia Iridata ci si prova sempre, si spera sempre di riuscire a farcela – chiosa – io non faccio il Tour de France, non faccio grandi corse. Questa Maglia è la cosa più bella in cui posso sperare.”