Il 6 marzo sarà una data molto difficile per i dilettanti italiani che avranno a disposizione la sola gara di Belricetto (Ra) per confrontarsi in campo nazionale; nei giorni scorsi le pagine di ciclismoweb.net hanno raccolto la voce degli organizzatori del Pedale Marenese, Da Ros e Zanardo (clicca qui per rileggere l’articolo), oggi è giunta in redazione la lettera aperta del primo cittadino di Mareno di Piave che vi proponiamo di seguito:
Caro Presidente,
ho lasciato trascorrere volutamente qualche giorno dalla pubblicazione in data 02.02.2016 dell’articolo “Treviso, la non maratona si divora il ciclismo” sul portale ciclismoweb.net, sperando sarebbero seguite delle precisazioni o delle rettifiche alle frasi virgolettate a Te direttamente attribuite. Purtroppo il tempo è trascorso invano e mi vedo costretto ad intervenire, per ripristinare la realtà dei fatti e per aggiungere alcune considerazioni, anche a fronte di un per nulla elegante attacco politico nei confronti della mia Amministrazione, da parte di una Società sportiva comunale.
Nel raccontare i fatti mi è d’obbligo una premessa: l’Amministrazione Comunale in più occasioni ha invitato tutte le associazioni comunali a comunicare annualmente e con congruo anticipo agli uffici comunali le iniziative in programma per l’annata successiva. Questo al fine di poterne dare evidenza tramite il “calendario eventi” sul sito web del Comune e per cercare di evitare le sovrapposizioni. Ebbene il calendario 2016 della “Pedale Marenese” è arrivato al protocollo Comunale il 02.02.2016 !!!
Tutto iniziò a settembre, quando la Società che organizza la Treviso Marathon comunicò di aver programmato l’evento per la prima domenica di Marzo 2016, e di transitare solo marginalmente sul territorio del nostro Comune, interessando la frazione di Ramera lungo la Strada Provinciale via Ungheresca Nord. Il 12 ottobre è stata poi presentata alle Amministrazioni comunali la gara con il tracciato allora previsto.
Ricordo bene che mi dicesti che non eri entusiasta, in quanto la Treviso Marathon avrebbe creato difficoltà ai simpatizzanti del ciclismo per raggiungere il nostro Capoluogo sede della gara ciclistica. Ero stato però chiaro nel segnalare che l’Amministrazione Comunale non avrebbe impedito il transito della Maratona sul proprio territorio (anche perché lo faceva per lo più su strade Provinciali), in quanto nulla sarebbe cambiato sul fronte degli accessi. Vietare il transito sul nostro territorio avrebbe richiesto di allungare il percorso su altri Comuni con rischio di avvolgere maggiormente dall’esterno il nostro Comune aggravando ancor più la situazione.
Successivamente, ad inizio novembre, l’organizzazione di Treviso Marathon chiese la possibilità di allungare il tracciato della maratona coinvolgendo parzialmente il Capoluogo e la frazione di Soffratta. Memore delle Tue considerazioni Ti ho subito telefonato affinché potessi fare le verifiche del caso (mi dicesti che un Tuo collaboratore si sarebbe senz’altro sentito con il Presidente di Treviso Marathon Suo diretto conoscente). In quel momento potevamo dire di no e lasciare il percorso della maratona solo su Ramera. Avevamo ragionato sul fatto che per quanto la corsa podistica si sarebbe avvicinata a quella ciclistica, si sarebbero aperti dei varchi stradali che agevolavano l’arrivo degli appassionati di ciclismo.
Da quel momento non ho avuto più Vostri riscontri, neanche quando, a metà dicembre, l’organizzazione di Treviso Marathon Vi ha trasmesso il tracciato della corsa. Ho pertanto dedotto che non c’era alcun problema.
Ecco perché, la Vostra decisione di non organizzare la corsa ciclista, a noi pervenuta dalla stampa, è stata un fulmine a ciel sereno.
Credo che, se vi fosse stata una vera volontà di organizzare la corsa ciclistica, forse l’approccio sarebbe dovuto essere differente. Forse, invece di (non) informare l’Amministrazione a cose fatte, era più opportuno cercare un confronto prima, e trovare per tempo delle soluzioni. Mi vien da dire che evidentemente non era questo l’obiettivo. O comunque le problematiche non sono state considerate ed affrontate per tempo. In ogni caso non ci sto al fatto che si vogliano ora scaricare le responsabilità sulla mia Amministrazione.
Un altro aspetto su cui voglio fare chiarezza riguarda la sicurezza delle strade. E’ evidente che quando si progettano strade, intersezioni, piste ciclabili …, lo si fa affinché queste siano sicure per l’intero periodo dell’anno. Se poi si riesce a fare in modo che siano adatte anche alle manifestazioni sportive di un giorno all’anno, ancora meglio, siamo consci però che non possono rimanere quelle dei tempi di Coppi e Bartali. Nell’intersezione tra via Cal Larga e via Verri è stata fatta una rotatoria per risolvere un nodo pericoloso del territorio, con scarsa visibilità e oggetto di svariati incidenti, anche con feriti. L’obiettivo (raggiunto) era anche quello di rallentare il flusso di veicoli sulla via Verri e mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale del piedibus. Spero di non toccare la sensibilità di nessuno se dico che abbiamo anteposto la sicurezza dei cittadini e dei nostri figli rispetto ad una gara ciclistica, che può certamente essere svolta comunque in altre strade (se queste risultassero ora inadatte).
Ci tengo a precisare, per evidenziare il nostro modo di operare e la condivisione che cerchiamo con tutti nelle scelte, come “Pedale Marenese” fosse stata convocata dall’Amministrazione per presentare i lavori stradali in programma, e con i rappresentanti delegati si era valutato dove posizionare alcuni dossi rallentatori, senza creare traumi eccessivi alle corse ciclistiche in programma nel centro di Mareno. In tale riunione sono stati concordati i dossi di via Roma e quello di fronte il Municipio su via San Pio X (nessun dosso invece è stato posto sulla via Conti Agosti, tra il municipio e via Cal Messa, per quanto sia forte e pressante la richiesta da parte dei cittadini – anche a fronte di incidenti gravi degli ultimi anni, dovuti all’alta velocità – e ciò per venire incontro alle Vostre richieste ed esigenze).
E pensare che, proprio in considerazione della positiva valutazione dell’operato della Tua Società per i ragazzi e giovani del territorio, la mia Amministrazione ha provveduto l’anno scorso a deliberare un contributo straordinario (non era mai successo nell’ultima quindicina d’anni) di 500,00 euro per la realizzazione del 15° Trofeo “La Marca in bici” e, sempre lo scorso anno, ad aumentare il contributo ordinario annuo da 1.300,00 a 1.600,00 euro.
Per tutto questo non accetto di diventare il male ed il capro espiatorio di colpe altrui.
E’ vero quello che dici, Presidente: all’interno della cabina elettorale ognuno vota come meglio crede. Se però, al di là delle differenti e legittime posizioni, il Presidente di una prestigiosa Società sportiva, rivolta al mondo giovanile, vede “la grande famiglia del ciclismo” come un’entità che “se si unisce sono guai”, che si pone con rancore e “ripicca”, allora mi pongo una seria domanda: quali sono i principi che insegni ai nostri ragazzi ????
Nonostante tutto, auspico che le Tue dichiarazioni siano frutto di uno sfogo impulsivo, innescato dalla grande passione che, senza dubbio, nutri per il ciclismo.
Cordialità.
Gianpietro Cattai
Sindaco del Comune di Mareno di Piave