Dopo quasi un mese dall’incidente occorso ad Edoardo Zardini al GP di Lugano, arrivano i primi incoraggianti segnali di ripresa. Il veronese della Bardiani-CSF, che, ricordiamo, ha riportato la frattura amielica di sette vertebre (tra cui T6 e T9) con leggero abbassamento, sta affrontando la convalescenza con un corsetto. Ora, dopo una serie di accertamenti, è stato possibile delineare con maggior precisione l’iter di recupero.
“I primi giorni in ospedale, immobilizzato a letto, sono stati i più difficili, soprattutto psicologicamente. Tornare a casa è stato un sollievo, così come l’essermi reso conto che, nonostante il percorso di recupero sia lungo, sono stato ancora fortunato a non aver riportato conseguenze più gravi” ha affermato Zardini.
L’ultimo controllo clinico svolto presso un centro ortopedico specializzato ha evidenziato che la calcificazione procede secondo le aspettative ma, vista la gravità dell’incidente, saranno richiesti ulteriori 25 giorni prima di iniziare con la fisioterapia e la riabilitazione.
“Mi è stato consigliato di non affrettare i tempi, di attendere che le vertebre siano pronte a sostenere i carichi di lavoro. Nel frattempo posso mantenere il tono muscolare camminando e, non appena possibile, inizierò anche a pedalare in cyclette. Il mio obiettivo non è limitare i tempi di recupero ma far sì che sia completo” ha aggiunto Zardini.
Dall’inizio della convalescenza Zardini ha potuto usufruire anche dei benefici offerti dalla stuoia terapeutica per la magnetoterapia in alta frequenza di Revitalife, partner tecnico del team. Un contributo importante sia per favorire il recupero sia per garantire il miglior riposo.