La corsa non è proprietà di chi la organizza ma dell’intero mondo del ciclismo, italiano ed internazionale. Sarebbe questo il ragionamento alla base della clamorosa decisione assunta dalla FCI su indicazione dell’UCI di togliere dalle mani di patron Cappanera l’organizzazione del Giro del Friuli.
La corsa a tappe friulana che negli ultimi anni ha vissuto una storia sempre più travagliata non si correrà nel 2016: le indiscrezioni uscite dai corridoi della Struttura Tecnica Federale e non smentite dalla segreteria friulana, infatti, riferiscono che saranno proprio FCI e UCI a negare l’autorizzazione agli organizzatori del Giro del Friuli. Una scelta che sarebbe scaturita dal fatto che non sarebbe ancora stata regolarizzata la procedura per l’approvazione della corsa che dovrebbe partire tra poco più di 60 giorni.
Le incertezze sulla corsa si erano già palesate nelle scorse settimane quando le richieste di partecipazione di alcuni team erano rimaste senza una risposta; se ora la decisione federale dovesse essere confermata si arriverebbe all’annullamento della corsa a tappe lasciando il calendario dilettantistico italiano aggrappato al solo Giro della Valle d’Aosta.
Le informazioni disponibili al momento non lasciano scampo e fanno pensare che il Giro del Friuli non si correrà a Maggio ma anche che non sarà possibile quest’anno recuperarlo a settembre.
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