Da pochi giorni la Federciclismo del Veneto ha una nuova e più accogliente sede. La struttura, situata al terzo piano dello Stadio Euganeo di Padova, dove hanno sede le altre 20 federazioni del Coni, è stata inaugurata venerdì sera in occasione di una cerimonia alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, il consigliere federale Igino Michieletto, il responsabile del Coni Veneto, Gianfranco Bardelle ed il consigliere del Comune di Padova, Alessandro Aggio. Di Rocco, in particolare, era reduce dall’inaugurazione del nuovo Palazzo delle Federazioni dell’Emilia Romagna e dalla visita alla Nazionale Paralimpica in raduno a Francavilla.
Ad accogliere gli ospiti il Presidente del Comitato Regionale, Raffaele Carlesso che era affiancato da i vicepresidenti (Pierangelo Zanco e Pierluigi Molinaroli), dal segretario (Roberto Dolcetto), da i consiglieri (Giuseppe Soldà, Renzo Gandini, Vittorino Gasparetto ed Italo Bevilacqua), dai rappresentanti delle varie commissioni e dai responsabili dei sette Comitati Provinciali del Veneto. La nuova sede del Comito Veneto, meno dispersiva della precedente, è apparsa piuttosto accogliente e più funzionale rispetto alla precedente che era situata al piano terra dello stesso stadio.
Subito dopo il taglio del nastro tricolore Carlesso ha rivolto i ringraziamenti al segretario generale della Fci, Maria Cristina Gabriotti e all’assessore allo sport, Cinzia Rampazzo, impossibilitate a partecipare alla cerimonia e anche ai massimi esponenti della Federazione, del Coni e del Comune per essere riusciti ad individuare una struttura più adeguata al Comitato Veneto che può vantare 440 società, 19.500 esserati e oltre 700 gare. Ad inaugurare la serie degli interventi è stato il consigliere comunale Aggio che ha evidenziato “la soddisfazione del Comune di Padova per essere riuscito a trovare una soluzione degna per la vostra Federazione”.
E’ toccato poi a Bardelle ringraziare la Federciclismo per il grande lavoro svolto, per il notevole contributo dato allo sport e per essere entrata a far parte nella grande famiglia delle varie Federazioni (una ventina) che hanno sede all’interno del palazzetto Coni dello stadio Euganeo.
“Quando ci siamo trasferiti in questa struttura – ha osservato Bardelle – avvertivo una certa preoccupazione perché mi sembrava di essere in una cattedrale costruita nel deserto, movimentata soltanto in occasione degli incontri di calcio. Ma mi sbagliavo perché a poco alla volta sono state le rappresentanze delle varie Federazioni a ravvivarla tanto da farla diventare il tempio dello sport situato in una zona centrale del Veneto per chi viene da fuori. Desidero fare soltanto una richiesta al Comune di Padova per facilitare la vita di questa sede quella di sistemare le strutture esterne”. “Spostandosi al terzo piano la Federciclismo veneta ha fatto un buon investimento – ha concluso – . La ringrazio per l’importante ruolo che riveste nella nostra regione e che ora può contare su una sede dignitosa. Il nostro obiettivo futuro è quello di realizzare all’interno della struttura un museo dello sport veneto. Abbiamo portato la vita a questo impianto”.
“Il cambio della sede ha portato grande entusiasmo – ha rilevato dal canto suo il Presidente Di Rocco – che si è subito avvertito. Questo sta ad evidenziare la simbiosi esistente tra il Coni e la Federazione e per questo voglio ringraziare tutti per l’impegno e per l’attività svolta in un momento difficile sia dal punto di vista economico che burocratico. Noi avevamo convocato il Consiglio Federale per martedì 26 aprile per approvare il bilancio ma questo non sarà possibile perché il Coni ha istituito una società di certificazione e in un momento in cui mancano le risorse. Per questo abbiamo avvertito un certo rallentamento in tutte le situazioni”.
La manifestazione è stata l’occasione di un interessante dibattito tra Di Rocco e la platea sui temi legati ai ciclosportivi (nelle scelte fatte è stato privilegiato il piano della salute a quello tecnico), dei Centri della Pista e sulle normative (soprattutto dal punto di vista medico) che regolano la partecipazione dei corridori stranieri alle gare in Italia. La serata si è conclusa con una riunione del Consiglio direttivo veneto presieduta dallo stesso Carlesso.
di Francesco Coppola
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