A quasi tre mesi dal brutto incidente al GP di Lugano, Edoardo Zardini è tornato ad allenarsi in bicicletta. Dopo gli ultimi accertamenti clinici, i medici hanno dato il via libera. Le fratture alle vertebre sono ormai calcificate grazie al corsetto indossato sin dal giorno dell’incidente e alle lunghe sessioni di fisioterapia.
“Sono alla fine di un tunnel. Non sono stati mesi facili, ma già poter risalire in bicicletta è una grande gioia” ha spiegato lo scalatore della Bardiani-CSF. “Ancora non posso iniziare carichi di lavoro pesanti. Fino alla fine di maggio la priorità è il lavoro in palestra e la fisioterapia. Da giugno, se tutto va come deve, inizierò una nuova preparazione e poi, insieme ai direttori sportivi, stabiliremo il rientro alle corse”.
Tra palestra e bicicletta, Zardini non si sta perdendo neanche una tappa del Giro d’Italia. “Non posso nascondere che vorrei essere lì, a battagliare con i miei compagni. Correre un gran Giro era il mio obiettivo stagionale, ma il destino mi ha riservato tutt’altro. Finora ho visto una corsa molto intrigante. Sono convinto che i ragazzi del #GreenTeam riusciranno a regalare delle belle soddisfazioni”.
Alle buone notizie sul recupero di Zardini si aggiungono quelle che riguardo il neoprò Simone Velasco che, a causa del riacutizzarsi della mononucleosi sofferta nel 2015, non è riuscito ancora ad esordire. Dopo una ventina di giorni di riposo totale, gli ultimi esami clinici hanno dato riscontri positivi. Se i progressi verranno confermati, Velasco potrebbe esordire a giugno.