Seconda settimana, al 99° Giro d’Italia. Arrivano le montagne vere e i primi verdetti della strada. Nella “terra di mezzo” della Corsa Rosa 2016 gli asfalti impennati verso il cielo accendono le micce tra i big e “scremano” i ranghi: Mikel Landa, Tom Dumoulin, André Greipel e tanti altri tornano a casa; Vincenzo Nibali, Alejandro Valverde e i pretendenti al trono di Torino si sfidano a viso aperto. Tra vincitori e vinti, entusiasti e sconfitti, la lunga marcia verso l’ultima linea bianca è iniziata…
10^ TAPPA Campi Bisenzio (Fi) – Sestola (Mo)
LA CORSA: Il primo Giro d’Italia di una carriera professionistica cominciata solo da pochi mesi regala a Giulio Ciccone la gioia più bella. L’abruzzese classe 1994, neopro della Bardiani Csf, firma l’impresa nei 219 chilometri che, dalla Toscana, portano in Emilia. Il 21enne di Chieti si infila nella fuga giusta e, nella discesa successiva allo scollinamento di Pian del Falco, si invola al pari del rapace allungando sui rimasti compagni d’avanscoperta – il sodale Stefano Pirazzi e Damiano Cunego (Nippo Vini Fantini) – andando a guadagnare un margine di vantaggio che gli consente di espugnare in solitaria la linea bianca modenese. Con gli occhi bagnati di lacrime e il cuore gonfio di gioia. Già in difficoltà sulla salita più impegnativa della giornata, la Maglia Rosa Gianluca Brambilla capisce che per lui l’avventura con i galloni di leader sta per finire e, prima di cedere anche sulle rampe di terza categoria in direzione dell’arrivo, con una generosità commovente si mette a disposizione del collega Etixx Quick Step Bob Jungels, consegnandogli le insegne del primato. Nel corso del tracciato appenninico si ritira Mikel Landa. Il capitano della Sky, colpito nella notte da una gastroenterite virale, va in crisi già sull’asperità introduttiva e, al chilometro 66, pone fine al proprio calvario salendo in ammiraglia.
VINCITORE: Giulio Ciccone (Bardiani Csf)
MAGLIA ROSA: Bob Jungels (Etixx Quick Step)
LA FOTO: “Se guardi una montagna dal basso, sei infinitamente piccolo rispetto a essa. Se riesci a salirci in cima, sei infinitamente grande rispetto al resto del mondo”. Il cielo, lassù, è più vicino. Più azzurro. Più bello. Il cielo è il solo limite, quando si è più in alto di tutto. Le montagne hanno scritto alcune delle più entusiasmanti pagine del ciclismo. Hanno creato eroi e forgiato uomini. Le montagne sono il giudice più severo e lo saranno anche in questo Giro d’Italia, dove il prezzo da pagare per potersi ritagliare un posto nella storia delle due ruote è fatto di fatica e sudore.
11^ TAPPA Modena – Asolo (Tv)
LA CORSA: Il Giro sbarca in Veneto con una frazione insidiosa: pianneggiante nella parte iniziale, movimentata da Forcella Mostaccin e altri sali-scendi nel finale. Scollinato il GPM di quarta categoria – breve, ma duro – del Mostaccin è Vincenzo Nibali (Astana) a provare, in discesa, la carta dell’attacco, ma l’azione più “velenosa” arriva ancora una volta da Andrey Amador (Movistar), che scappa via con la Maglia Rosa di Jungels francobollata alla ruota. La coppia, pochi chilometri dopo, diventa un trio con il rientro di Diego Ulissi. Il livorense della Lampre Merida a quattromila metri dalla fettuccia bianca esce dal gruppo forte di una trentina di unità e si riporta sui battistrada, regolandoli agevolmente nel rush conclusivo dove conquista la sesta perla in carriera alla Corsa Rosa e la doppietta in questa edizione. Una caduta di massa costa cara all’Astana e allo Squalo di Messina, che perde il fidato Valerio Agnoli, costretto da una frattura al gomito a rinunciare a prendere il via nella 12esima tappa.
VINCITORE: Diego Ulissi (Lampre Merida)
MAGLIA ROSA: Bob Jungels (Etixx Quick Step)
12^ TAPPA Noale (Ve) – Bibione (Ve)
LA CORSA: I 182 chilometri completamente pianeggianti della 12esima tappa chiamano nuovamente in causa le ruote veloci e, sul traguardo, a sventolare è ancora la bandiera di Germania. André Greipel, già a segno due volte nella 99esima edizione, si rende protagonista di un’altra volata impeccabile che gli pemette di infilare la tripletta e infilzare gli avversari. Terminati i festeggiamenti, il teutonico alfiere della Lotto Soudal segue le orme del “rivale”, nonchè connazionale, Marcel Kittel (Etixx Quick Step), preparando i bagagli e tornandosene a casa. Zero sussulti in generale, con gli uomini di classifica che, grazie alla neutralizzazione a 8 chilometri dalla fine – all’imbocco dell’ultimo giro del circuito cittadino -, possono completare la prova in tutta tranquillità e senza correre rischi.
VINCITORE: André Greipel (Lotto Soudal)
MAGLIA ROSA: Bob Jungels (Etixx Quick Step)
13^ TAPPA Palmanova (Ud) – Cividale del Friuli (Ud)
LA CORSA: Dopo il ritiro di Mikel Landa, il Team Sky deve reinventarsi un Giro d’Italia costruito attorno alle ambizioni di classifica del basco e lo fa benissimo, con un altro Mikel. Nieve. Il ragazzo classe 1984 della Navarra alla Corsa Rosa aveva già esultato a Gardeccia, nel 2011 e nella 13esima tappa, tutta friulana, centra una strepitosa doppietta. Chiamato all’ultimo per rimpiazzare Sergio Henao, Nieve entra nella fuga giusta e, sulle rampe di Cima Porzus – penultimo GPM in programma di prima categoria – si invola, “sciroppandosi” 35 chilometri in solitaria. La rincorsa di un generosissimo Giovanni Visconti (Movistar), finito a terra sulla sommità del Matajur a causa di un contatto fortuito con Damiano Cunego (Nippo Vini Fantini), vale solamente per il secondo posto; la lotta Nibali-Valverde, iniziata con le scaramucce sulla salita di Valle, si conclude con lo Squalo di Messina che sprinta sul traguardo e “scippa” grazie agli abbuoni la terza piazza in classifica al rivale murciano. La Maglia Rosa passa in una vestizione storica al Costa Rica e ad Andrey Amador (Movistar), dopo che al leader lussemburghese Bob Jungels (Etixx Quick Step) si era spenta definitivamente la luce sull’ascesa di Valle, ultima sperità in programma.
VINCITORE: Mikel Nieve (Team Sky)
MAGLIA ROSA: Andrey Amador (Movistar)
14^ TAPPA Alpago (Bl) – Corvara (Alta Badia) (Bz)
LA CORSA: Sei Gran Premi della Montagna – Passo Pordoi, Passo Sella (la Cima Pantani della 99esima edizione), Passo Gardena, Passo Campolongo, Passo Giau, Passo Valparola – e Muro del Gatto, 360 metri con pendenze sino al 19%, nel finale. In una parola, il tappone dolomitico. La prima giornata della “verità” stravolge la classifica e ridisegna gli equilibri in corsa. Una fuga di 37 uomini si sgancia dopo 40 chilometri e si sgretola sul Passo Pordoi, riducendosi strada facendo a 13 unità e, poi, a una: Darwin Atapuma (BMC). Il colombiano della BMC si porta da solo al comando mentre, alle sue spalle, si scatena la lotta tra i big. Teatro della battaglia più cruenta è il Passo Valparola, dove Vincenzo Nibali (Astana) sferra l’attacco e piega le ginocchia ad Alejandro Valverde (Movistar). Il murciano, rimasto “orfano” anche del compagno in Maglia Rosa Andrey Amador – già in difficoltà sul Giau – non riesce a rispondere alla fiammata del siciliano e scivola in una mezza deriva. Rispondono eccome, invece, Steven Kruijswijk (LottoNL Jumbo) ed Esteban Chaves (Orica GreenEdge), che si francobollano alla ruota del Campione Italiano e, poi, rilanciano l’azione andandosene in tandem. Nibali si trova a gestire e ad inseguire; i due si riportano sui fuggitivi della prima ora Preidler e Siutsou – che perde quasi subito contatto -, iniziando una “caccia” in grado di sgretolare i sogni di gloria di Atapuma, ripreso a 2 chilometri dalla fine. Sulla linea dell’arrivo a distribuire le piazze più prestigiose è una volata a ranghi ristrettissimi, che vede l’austriaco della IAM Cycling Preidler partire lunghissimo e finire “mangiato” da Esteban Chaves e Steven Kruijswijk. Per il colombiano è vittoria di tappa, per l’olandese è Maglia Rosa. Vincenzo Nibali chiude 5° a 37″ risalendo al secondo posto in generale a 41″ di gap, Valverde paga oltre tre minuti.
VINCITORE: Esteban Chaves (Orica GreenEdge)
MAGLIA ROSA: Steven Kruijswijk (LottoNL Jumbo)
15^ TAPPA Castelrotto (Bz) – Alpe di Siusi (Bz) cronoscalata
LA CORSA: La cronoscalata dell’Alpe di Siusi chiude la seconda settimana tra esultanze, bilanci e qualche lacrima. A festeggiare al termine dei 10,850 km che portano verso l’alto, a quota 1800 metri, è il russo Alexander Foliforov, alfiere classe 1992 della “debuttante” rosa Gazprom Rusvelo che gli italici asfalti li conosce da quando era under23 e che nel time trial all’insù mette tutti in fila centrando la prima vittoria da professionista. Una questione di centesimi toglie all’olandese Steven Kruijswijk la gioia del trionfo, ma gli consegna una Maglia Rosa rafforzata. Le rampe odierne sorridono ad Alejandro Valverde (Movistar) che, dopo la “scuffia” del tappone dolomitico, ritrova la verve dei momenti migliori chiudendo terzo a 23″ dal vincitore; Esteban Chaves (OricaGrenedge) non brilla del fulgore che gli aveva permesso di imporsi il giorno prima, ma si salva alla grande; Vincenzo Nibali (Astana) incappa, invece, in una giornata storta, in cui nulla sembra voler andare per il verso giusto: costretto a correre in difesa sin dalle prime pedalate, a un certo punto gli cade pure la catena, cambia la bici e, all’arrivo, accusa un ritardo di 2’10” che lo fa scivolare sul terzo gradino del podio a 2’51” dalla vetta. Alla vigilia del terzo – e ultimo – giorno di riposo ai piani alti svettano, dunque, l’uomo della LottoNL Jumbo e il Colibrì colombiano. Lo Squalo dell’Astana da martedì dovrà affilare i denti e tornare a mordere.
VINCITORE: Alexander Foliforov (Gazprom RusVelo)
MAGLIA ROSA: Steven Kruijswijk (LottoNL Jumbo)
La FOTO: Un uomo, la sua bicicletta, i suoi pensieri. Sotto alle ruote, la strada. Davanti agli occhi, una linea bianca. Nelle orecchie, il tic-tac dell’orologio. Le prove a cronometro sono tra le più affascinanti declinazioni del ciclismo, con quel poetico risvolto che si può trovare nel dover affrontare un avversario diverso: non un essere in carne e ossa ammantato con una livrea dal colore differente, ma se stessi. Sono un braccio di ferro con le proprie forze e con le proprie possibilità. Una sfida di testa, gambe e cuore.