La Bressanone-Andalo era la sua frazione e Alejandro Valverde se l’è presa. Alla sua maniera, con un guizzo nel finale che gli fa tornare il sorriso e alzare le braccia al cielo per festeggiare il trionfo.
“Il primo obiettivo, che era quello di conquistare una vittoria di tappa, l’abbiamo raggiunto. Per quanto riguarda il secondo, che è il podio, siamo lì lì.” Gli occhi si muovono velocemente; il tono lascia trasparire un filo di emozione, mentre il murciano della Movistar racconta l’impresa centrata sulle strade trentine. “Questa è la mia prima vittoria al Giro d’Italia – è il mio primo Giro d’Italia – ed è una gioia grandissima, perchè abbiamo lavorato duramente per ottenerla. Oggi abbiamo iniziato subito ad altisima velocità, per cercare di isolare la Maglia Rosa e Kruisjwijk si è difeso da solo. Penso che vincerà.”
Al termine della 16esima fatica, antipasto di terza settimana dopo il giorno di riposo, Valverde si riagguanta pure il terzo gradino del podio, scavalcando un Vincenzo Nibali (Astana) ancora in difficoltà. “Non bisogna guardare indietro – spiega a proposito della crisi patita nel tappone dolomitico – Preferisco guardare al futuro. Sabato ho fatto una buona crono. Senza quel momento di difficoltà sarebbe diverso, ma le cose stanno così. Ci sono ancora due tappe molto, molto difficili. Per quanto riguarda la seconda piazza, posso battagliarmela con Esteban Chaves. Nibali è quarto, è un combattente, e può ancora riprendersi il podio. Non tutto è stato detto in questo in Giro, ma Kruijswijk è il più forte.”