L’Operacion Puerto assume sempre più i contorni della storia infinita: quest’oggi, infatti, la Corte Provinciale di Madrid, presieduta dal giudice Alejandro Benito, ha deciso in merito ai ricorsi presentati da Wada, Uci, Federazione Ciclistica Spagnola e Coni.
A dieci anni di distanza dalla perquisizione che portò al sequestro di oltre 200 sacche di sangue si tenne il 23 maggio 2006, la sentenza odierna assolve definitivamente il dott. Eufemiano Fuentes (condannato ad 1 anno in primo grado) e Josè Ignacio Labarta (condannato a 4 mesi) dalla precedente condanna di reati contro la salute pubblica. Allo stesso tempo il giudice spagnolo ha disposto la consegna delle sacche sequestrate agli enti che ne avevano fatto richiesta: elementi di prova che sarebbero fondamentali per far luce su uno degli scandali sportivi più importanti del nuovo millennio ma che verosimilmente non potranno più essere utilizzate perché nel frattempo sono già trascorsi i 10 anni prescritti per l’attendibilità dei risultati di eventuali analisi da svolgere su questi campioni.
A seguito della sentenza, il direttore dell’Agenzia Spagnola per la tutela della salute nello sport (AEPSAD), Enrique Gomez Bastida, ha espresso la propria soddisfazione per “la restituzione delle sacche e delle prove documentali ai ricorrenti. Procederemo studiando le azioni possibili in collaborazione con gli altri organi antidoping per fare chiarezza su quanto è avvenuto”.
Insomma, Fuentes e Labarta potranno tornare al proprio lavoro di medici sportivi, ma la vicenda, per chi aveva affidato loro il proprio sangue è destinata a proseguire…